Il Restyling Porto Palermo è uno degli interventi di riqualificazione più importanti del capoluogo siciliano, che ricucirà l’area portuale con il contesto urbano.
Ritorniamo a parlarvi di questo importante cantiere della città di Palermo e, dopo aver realizzato una panoramica dell’intervento dall’esterno, accediamo finalmente all’interno.
Ospiti dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Occidentale, ente gestore dell’area e committente del progetto, ci apprestiamo a fare una passeggiata tra le fondazioni e le prime strutture della nuova interfaccia Porto-Città.
Il progetto di una nuova interfaccia città-porto
Procedono a ritmo serrato i lavori per la trasformazione dell’interfaccia porto-città di Palermo, un progetto ambizioso che punta a valorizzare l’area del waterfront, migliorandone la fruibilità e l’estetica.
Avviati a maggio 2023 con la chiusura del varco Amari, gli interventi sono organizzati in due lotti principali e adiacenti. Con un investimento complessivo di 26 milioni di euro, finanziati interamente da fondi ministeriali, l’obiettivo è creare un accesso attrattivo e funzionale alla città, integrando servizi moderni e spazi verdi, sotto la supervisione dell’Autorità Portuale e con l’esecuzione affidata alla siciliana Repin di Aci Catena.
Un cantiere, due lotti
Il dirigente dell’Area Tecnica dell’AdSP, l’Ingegnere Enrico Petralia, ci mostra l’estensione dell’area cantierizzata, che già in questa fase coinvolge sia il primo che il secondo lotto del progetto.
Dalla mappa è possibile apprezzare lo sviluppo lineare della stecca di edifici, spazi e vuoti, che caratterizzeranno l’intervento lungo il perimetro di via Crispi.
Ing. Petralia: “In questo momento si sta procedendo ai lavori sull’intera area. Sebbene il lotto n.2 sarà consegnato successivamente al primo, sono già in fase di realizzazione le fondazioni anche in questo secondo perimetro”.
Ci troviamo nei pressi del primo box di tre in fase di realizzazione (box n.4 sulla mappa). Qui la struttura è già realizzata e il volume si sviluppa su tre livelli: il piano terra sarà destinato ad uffici di controllo e aree tecniche. Al primo e al secondo livello troveranno sede le aree commerciali da destinare ai concessionari. Questi spazi individuano al di sopra di 9 campate uno spazio per il camminamento all’esterno.
Ing. Petralia: “Entro questa primavera ci aspettiamo di inaugurare il primo lotto di lavori. Di fatto il palermitano potrà accedere dal fronte città all’area portuale attraverso la passerella prevista in asse con via E. Amari. Saranno eliminate le barriere attuali.
La passerella si troverà a quota 7,50mt. I camminamenti interni saranno scanditi da un sistema di scale che serviranno questa passeggiata in quota. Il camminamento avverrà sulle campate dei volumi previsti.
Adiacente all’area insiste un fabbricato preesistente del demanio: è in fase di studio il rifacimento della facciata per uniformare l’impatto visivo del prospetto in modo armonico ai costruendi volumi. Tra l’edificio e i nuovi box troverà posto un grande locale tecnico, di dimensioni 12 x 30 metri che predisporrà le infrastrutture energetiche necessarie per alimentare le navi da crociera in sosta.
Una passerella in cerca di accesso
Uno degli elementi architettonici più visibili è senza dubbio la passerella pedonale che a 7,50 metri di quota oltrepasserà via Crispi. Il torrino di accesso lato città dovrebbe attestarsi su via Crispi lato monte, nello slargo a fianco una delle due torri frontali all’accesso centrale del porto (nei pressi della attuale farmacia).
Usiamo il condizionale perchè sono in corso delle interlocuzioni per valutare uno spostamento dell’accesso lato città su Piazza Andrea Camilleri, situata in asse con via Amari, antistante l’edificio che ospita tra gli altri la sede della Camera di Commercio.
Ing. Petralia: “In questo caso la curvatura della passerella subirebbe una variazione. Sarà realizzata con fondi comunali. La fonte di finanziamento è già stata individuata e si attende che tale voce di spesa diventi esecutiva. La passerella è concepita per scavalcare la via Crispi, collegare le passeggiate al di sopra dei volumi in costruzione e arrivare sino al terrazzo del Terminal , in cui sono già evidenti le strutture portanti che la sorreggeranno“.
Vetro-acciaio: i materiali
Una recinzione vetrata dividerà la città dall’area funzionale del porto, laddove sarà consolidata la viabilità interna. In questo modo si consentirà la fruizione delle aree pubbliche senza interferire con le attività portuali.
Insieme all’Ing. Petralia cerchiamo di capire anche quali materiali compongono questo grande intervento di riqualificazione urbana.
Ing. Petralia: “I box presenteranno facciate continue in vetro e acciaio. Le fondazioni sono state completate, mentre per ogni volume si procederà alla prefabbricazione di travi e pilastri (con modifica, verniciatura, zincatura annessa) e al loro montaggio. Nel primo box ci apprestiamo all’installazione delle carpenterie. Sono tutte fasi abbastanza veloci, grazie alla tipologia di materiali che vengono pre-assemblati direttamente fabbrica. Seguiranno i getti e poi i rivestimenti.
La sistemazione esterna sarà scandita da viali e aree verdi.
Nei pressi del box n.4 è prevista una piazza con gioco d’acqua da pavimentazione con massetto in calcestruzzo con stampo a cemento fresco. Una soluzione abbastanza grezza ci pare (lo stampo a cemento fresco), che meriterebbe forse una rivisitazione vista l’impatto estetico dell’intera area. I camminamenti saranno anch’essi in cemento, mentre le sedute riproporranno il decking, medesima soluzione di rivestimento utilizzata al molo trapezoidale.
Verde ed energia: tentativo di massima sostenibilità
Il tema ambientale diviene molto importante, non solo in fase progettuale ma anche e soprattutto in fase manutentiva.
Il piano del verde evidente dai noti rendering sul progetto propone soluzioni abbastanza tipiche per il clima mediterraneo, tuttavia ci sembra interessante approfondire un aspetto che l’Ing. Petralia ci espone:
Ing. Petralia: “Nell’area a noi limitrofa in cui si sta realizzando la fermata “Porto” dell’Anello Ferroviario, è stata rinvenuta una falda acquifera abbastanza copiosa. Per non disperdere questa preziosa risorsa stiamo tentando di utilizzare questa acqua per irrigare tutte le aree verdi ricadenti nell’area di nostra pertinenza, ivi compresa questa nuova area in costruzione. Confidiamo e speriamo di ricevere le opportune autorizzazioni“.
Nuove aree, nuove energie. In tema di fabbisogno energetico l’Autorità Portuale è coinvolta già in un progetto di infrastrutturazione per la produzione di energia pulita, denominato “Smart Port“.
Ing. Petralia: “Il nostro bacino produce pochissimi consumi. Tutta l’area portuale è alimentata da un progetto di fotovoltaico in fase di definizione, soprattutto in zona Fincantieri, che a pieno regime riuscirà a coprire una produzione del 60-70% del fabbisogno interno. I concessionari si rivolgeranno al mercato libero.
Imprese coinvolte e prossimo step
In un’area così vasta e complessa i soggetti coinvolti si dividono spazi e fasi operative.
Una Associazione Temporanea di Impresa sta conducendo le lavorazioni. Tra le altre, di essa fanno parte la società REPIN Srl – Costruzioni Civili e Industriali, e la Tomasino Metalzinco Srl.
Mentre si procederà allo sviluppo volumetrico e architettonico dei vari box, il cantiere approderà anche nei viali interni per sviluppare le impiantistiche a servizio dell’area.