La tratta alta velocità Brescia – Verona non sarà completata entro le Olimpiadi invernali di Milano – Cortina del febbraio 2026.
Lo afferma il senatore del Pd Vincenzo D’Arienzo, componente della commissione Infrastrutture del Senato che nel suo Blog continua:
“Tra cause tecniche, approfondimenti, pandemia e gare deserte, ormai è impossibile che i treni veloci arriveranno a Porta Nuova entro la data utile.
Il secondo lotto costruttivo autorizzato dal Comitato Interministeriale Programmazione Economica prevedeva l’attivazione della tratta per febbraio 2026, a ridosso, quindi, delle Olimpiadi Invernali.
Successivamente, RFI ha utilmente proceduto con il General Contractor ad anticipare l’attivazione entro dicembre 2025 in modo di favorire i collegamenti con Verona, che è base per i trasferimenti verso Cortina.
Purtroppo, sono intervenuti una serie di eventi sfavorevoli tra i quali tra cui la sospensione dei lavori nella Regione Lombardia, conseguente alle norme emergenziali connesse alla pandemia COVID-19, alcune modifiche prettamente tecniche che hanno comportato una variante dei lavori già in corso, le recenti eccezionali variazioni dei prezzi dei materiali da costruzioni oltre che le difficoltà di approvvigionamento degli stessi per gli effetti della guerra in Ucraina e, da ultimo, le gare andate deserte.
Tutti questi fattori esogeni hanno avuto un significativo e negativo impatto sul termine di ultimazione contrattuale e sulla fattibilità tecnica della desiderata anticipazione dell’attivazione della tratta ferroviaria e, pertanto, ogni sforzo nella direzione positiva di avere la tratta in esercizio entro dicembre 2025 è stato reso vano.
Alla luce di quanto accaduto, purtroppo è ormai chiaro che la Brescia est-Verona non potrà essere attivata in tempo utile per le Olimpiadi Invernali 2026.
Un vero peccato, considerato che per Verona era uno degli obiettivi a supporto del ruolo che avremo per gli eventi previsti.
Per fortuna, comunque, gli eventi avversi non incideranno sui tempi previsti per il rispetto dei termini stabiliti dal PNRR, da cui l’Italia riceverà una parte dei necessari finanziamenti per completare l’opera infrastrutturale”.