Nel 1905 le Ferrovie dello Stato, succedute alle vecchie società private nella gestione della rete ferroviaria nazionale, si posero l’obiettivo di riprendere le prime esperienze di trazione elettrica ferroviaria che erano state avviate, tra 1899 e 1904, su alcuni tratti della rete settentrionale del Paese (Rete Adriatica e Rete Mediterranea).
Era l’inizio di un impegno crescente delle Ferrovie dello Stato che, nel volgere di un quindicennio, realizzarono il passaggio definitivo di un primo gruppo di linee ferroviarie dalla trazione a vapore a quella elettrica. L’Italia si collocava tra le prime nazioni al mondo ad aver avviato il processo di elettrificazione ferroviaria e, anche sperimentalmente, il caso italiano diveniva uno dei principali banchi di prova sui nuovi sistemi di elettrificazione che si stavano, allora, studiando.
Le FS decisero di procedere ad un primo esperimento di applicazione della trazione trifase a 3,4 kv (16,7 Hz) su linee ferroviarie a grande capacità e grande tonnellaggio. Le linee prescelte furono quelle adducenti il porto di Genova e il primo tronco individuato per questa importantissima applicazione fu tra Pontedecimo e Busalla, sulla vecchia linea dei Giovi.
Dopo la fase di sperimentazione, il 1° marzo 1911 le FS iniziarono sul tronco Pontedecimo-Busalla il servizio regolare di treni viaggiatori e merci con trazione elettrica trifase.
L’elettrificazione dei Giovi consentì alle FS di studiare sul campo l’utilizzo della corrente elettrica trifase ad alto potenziale applicata a linee ferroviarie ad intenso traffico passeggeri e merci su linee particolarmente acclivi.
Sulla base di quanto fatto ai Giovi furono elettrificate nello stesso periodo la linea Savona-Ceva che, con una pendenza del 25 per mille, allacciava il Porto di Savona con le linee del Piemonte, e la Bussoleno-Modane che attraversava la catena delle Alpi con un tunnel di 13,6 Km a 1.260 m sul livello del mare costituendo il più importante collegamento merci e passeggeri con la Francia. Entro il 1916 fu attivata anche la trazione elettrica trifase sulla Savona-Genova, chiudendo così il collegamento tra i due maggiori porti liguri.
Il sistema trifase italiano aveva brillantemente superato la severa prova dell’esercizio e il periodo si concluse, alla fine del 1919, con l’avvio del servizio a trazione elettrica sulla Torino-Bussoleno e sulla Bussoleno-Susa. Si completava così la Torino-Modane mentre si acceleravano i lavori per collegare la rete elettrificata del Piemonte con quella della Liguria (cosa che avvenne nel 1923 grazie all’elettrificazione della Torino-Ronco Scrivia).
Il quindicennio 1905-1920 fu fondamentale per costruire nel nostro Paese le basi per una transizione dal vapore all’elettricità nel settore della trazione ferroviaria. Nell’affrontare questi difficili compiti, le FS riuscirono a mettere in campo inaspettate capacità manageriali e tecniche costituendo al loro interno una tecnostruttura di livello nazionale. Un complesso di uffici, laboratori, officine, cantieri, centrali, sottostazioni condotti da tecnici e maestranze di elevata professionalità e competenza che, in maniera non dissimile da quanto fatto per altri settori dell’esercizio ferroviario più tradizionali, divenne punto di riferimento per il successivo sviluppo della trazione elettrica ferroviaria italiana.
C.S. Fondazione FS