Cinquant’anni fa, il 16 luglio 1970, nella sede della Camera di Commercio di Bergamo, veniva costituita la Società per l’Aeroporto Civile di Bergamo Orio al Serio – SACBO.
Un atto che concludeva un iter iniziato due anni prima quando si pensò di dare vita all’attività di aviazione civile sul preesistente aeroporto militare sorto nel 1939. Protagonisti di quella fase costituente furono Attilio Vicentini, allora presidente dell’ente camerale, che sarebbe diventato primo presidente di SACBO; Giacomo Pezzotta, che era sindaco di Bergamo; Giovanni Giavazzi, presidente della Provincia di Bergamo; Gianni Porfidia, sindaco di Orio al Serio; Bernardi Sestini, presidente dell’aeroclub Taramelli; Carlo Pesenti, presidente di Italcementi. Costituitasi con un capitale sociale iniziale di 10 milioni di lire, l’assemblea degli azionisti di SACBO (comprendente anche Banca Popolare di Bergamo, Credito Bergamasco e Banca Provinciale Lombarda) votò l’aumento a 200 milioni nella primavera 1971. (Dieci anni dopo il capitale sociale sarebbe salito a 6 miliardi di lire).
Sotto l’aspetto puramente operativo, esattamente un anno dopo l’atto di costituzione di SACBO, il 16 luglio 1971, il Consiglio Superiore dell’Aviazione Civile diede parere favorevole all’inizio dei voli, consentendo di operare i collegamenti con Roma, Cagliari, Alghero e Catania.
Il primo volo civile venne effettuato il 21 marzo 1972, con il decollo del DC9 Itavia diretto a Roma Ciampino sulla pista che allora misurava 1.800 metri e alla fine del decennio successivo sarebbe stata allungata progressivamente a 2.800 metri. Il 1° marzo 1978, con lo scioglimento del Reparto Volo della Prima Regione Aerea dell’Aeronautica Militare Italiana, l’aeroporto diventava definitivamente civile con la sola presenza del distaccamento preposto all’assistenza al volo, a quel tempo ancora affidato all’Aeronautica Militare.
Nei primi anni il traffico passeggeri è stato molto contenuto, ma ha acquisito un importante valore strategico il movimento delle merci aeree, fin dal 1976 quando Dhl decise di allestire il proprio gateway a Orio al Serio, seguita poi da UPS. L’attività dei corrieri espresso ha costituito nel corso dei decenni una specializzazione per l’aeroporto, rappresentandone una importante quota di mercato a livello nazionale e facendone il terzo scalo italiano dopo Fiumicino e Malpensa.
Per quanto riguarda la storia societaria, con la scomparsa di Attilio Vicentini, nel 1976 il ruolo di presidente viene assunto da Giuseppe Brizio, che rimarrà alla guida di SACBO fino al 1983, quando gli subentrerà Giovanni Cavalli, in carica fino al 1992. Con la presidenza Cavalli, l’attenzione si è concentrata sull’infrastruttura aeroportuale che ha iniziato a prendere forma nella seconda metà degli anni ’80, con il primo blocco di interventi che permisero di disporre di un’aerostazione adeguata ad accogliere un numero crescente di passeggeri e di un piazzale aeromobili in grado di accrescerne la capacità operativa. Il 26 febbraio 1986 ebbe luogo l’inaugurazione della nuova aerostazione, annessa alla quale sorgeva la nuova torre di controllo.
Va sottolineato che SACBO ha conseguito utili di esercizio a partire dal 1988, il che ha permesso di varare un programma di opere in autofinanziamento. La prima, importante fase di interventi per il potenziamento di infrastrutture e servizi sono proseguiti fino al 1995.
Nel frattempo, anche al SEA ha fatto il suo ingresso nel capitale sociale di SACBO, inizialmente con una quota del 20%, poi salita negli anni a 49,98% per poi fissarsi nel febbraio 2009 all’attuale 30,98%. Dopo la parentesi di Luciano Taddei alla guida di SACBO dal 1992 al 1993, la presidenza venne affidata a Ilario Testa, figura manageriale proveniente dalla lunga esperienza in Dalmine e Tenaris, il quale, sostenuto dai consigli di amministrazione succedutisi nel corso di cinque mandati triennali fino al 2008, e in piena sintonia con gli indirizzi di azionisti ed enti locali, ha segnato gli anni della definitiva affermazione dell’Aeroporto di Orio al Serio nel panorama del trasporto aereo nazionale ed europeo.
Nell’ottobre 1998 furono sufficienti 48 ore di chiusura per consentire il prolungamento della pista da 2850 a 3022 metri. Un intervento realizzato nell’ambito di un programma di investimenti triennale da 150 miliardi di lire, 90 dei quali a carico di Sacbo e comprendente l’ampliamento dell’aerostazione con installazione di due finger e adeguamento di piazzali e parcheggi.
Nel 1999 l’aeroporto di Orio al Serio superava per la prima volta la quota annua di un milione di passeggeri. La svolta nel traffico passeggeri porta la data del 14 febbraio 2002, giorno di San Valentino scelto da Ryanair per inaugurare le operazioni sull’Aeroporto di Orio al Serio, con un volo da Francoforte Hahn a bordo del quale si è celebrato un matrimonio.
Nel 2003, anno in cui Ryanair ha aperto la sua base operativa, il movimento passeggeri è psssato da 1,2 a 2,7 milioni avviando una crescita senza soluzione di continuità fino a sfiorare i 14 milioni a fine 2019. Sotto la presidenza di Ilario Testa maturano nel 2002 la concessione quarantennale da parte di ENAC e nel 2004 l’approvazione del Piano di Sviluppo Aeroportuale fino al 2015.
Due tappe fondamentali per il varo delle strategie che accompagneranno la crescita dello scalo. In seguito al successo maturato dall’Aeroporto di Orio al Serio e ai meriti gestionali riconosciuti, l’Università degli Studi di Bergamo decise di conferire a Ilario Testa la laurea honoris causa in ingegneria gestionale in occasione della cerimonia di apertura dell’anno accademico 2005/2006. Prima della conclusione del suo ultimo mandato, Testa tenne a battesimo la nuova, imponente e moderna torre di controllo di ENAV. Dal 2008 al 2011 la presidenza di SACBO viene assunta da Mario Ratti, già presidente degli Industriali di Bergamo e referente del Patto di Sindacato degli azionisti bergamaschi.
In questo triennio viene inaugurato il nuovo terminal partenze, che tra fine 2009 e inizio primavera 2010 segna una svolta ulteriore in termini di capacità e spazi a disposizione dei passeggeri. Nei due mandati successivi, dal 2011 al 2017, la presidenza di Miro Radici viene realizzato l’importante intervento di rifacimento della pista e delle infrastrutture di volo, con una metodologia innovativa che limita la chiusura delle operazioni a soli 20 giorni nella primavera 2014.
L’anno successivo un altro importante tassello nel piano di adeguamento infrastrutturale, con l’ampliamento del terminal voli Schengen e dell’area arrivi. Nel contempo, si avvia l’iter per la realizzazione del collegamento con il treno e si gettano le basi per il Piano di Sviluppo Aeroportuale al 2030. Obiettivi perseguiti in chiave di continuità sotto la presidenza di Roberto Bruni (2017-2019), quando si completa l’intervento di adeguamento del piazzale aeromobili a nord del sedime aeroportuale e si avvia il cantiere per la realizzazione della nuova area destinata ai voli extra-Schengen, oggi pronta nonostante le problematiche connesse al lockdown seguìto alla pandemia di Covid-19.
L’Aeroporto continua a crescere in termini infrastrutturali e, dopo l’arrivo alla presidenza di Giovanni Sanga, si è aperto il cantiere che permetterà entro il 2021 di espandere l’aerostazione sul lato ovest, potenziando la capacità al servizio dei voli Schengen e predisponendo il collegamento diretto con la futura stazione capolinea della linea ferroviaria.