Quattro persone sono state accusate di omicidio in relazione all’abbattimento del volo MH17 della Malaysia Airlines, avvenuto sei anni fa sopra i cieli dell’Ucraina.
I quattro sospettati verranno perseguiti, in contumacia, dal tribunale olandese dell’Aia per la morte dei 298 passeggeri del Boeing 777-200ER abbattuto da un missile terra-aria.
Il volo Malaysia Airlines 17 era partito da Amsterdam il 17 luglio del 2014 con destinazione Kuala Lumpur. I contatti radio con gli enti per il controllo del traffico aereo si interruppero a circa 50 km dal confine tra Russia e Ucraina. I resti del velivolo vennero trovati in prossimità del villaggio ucraino di Hrabove, in un territorio all’epoca sotto il controllo dei separatisti filo-russi.
A seguito dei risultati dell’indagine penale, che è stata portata avanti in parallelo con le indagini tecniche sull’incidente, lo scorso giugno sono stati emessi quattro mandati di arresto contro altrettanti sospettati: Igor Girkin, Sergei Dubinskiy, Oleg Pulatov e Leonid Kharchenko.
L’inizio del processo non rappresenterà la fine delle inchieste sull’accaduto. I cinque paesi che hanno condotto le indagini (Paesi Bassi, Ucraina, Malesia, Belgio e Australia) hanno firmato un protocollo per estendere la cooperazione anche durante il processo. Uno dei magistrati responsabili del procedimento, il vice procuratore capo Digna van Boetzelaer, ha dichiarato che l’inizio del processo:
“non significa che l’inchiesta sia terminata” – e ha aggiunto che il procedimento rappresenta – “un passo importante verso la ricerca della verità e delle responsabilità”
Per i pubblici ministeri il volo MH17 è stato abbattuto da un missile lanciato da un sistema missilistico “Buk” progettato dalla società russa “Almaz-Antey”. Nella zona diversi attacchi contro aerei militari avevano preceduto lo schianto del 777 ma lo spazio aereo sopra la regione, sebbene limitato, non era stato chiuso al traffico commerciale.