Oggi alle 6.00, ha riaperto la pista RWY 07/25 dell’aeroporto Karol Wojtyla di Bari, chiusa dalle 23.00 del 28 febbraio scorso.
E’ stata così completata la parte più invasiva dei lavori che consentiranno alla pista del Karol Wojtyla di presentarsi nella sua configurazione massima di 3.000 metri, sia in decollo sia in atterraggio, e con più elevati standard di sicurezza e di efficienza operativa, grazie anche al prolungamento (da 720 a 900 metri) del sentiero di avvicinamento luminoso “Cat. 1” per pista 07 (lato Bitonto – soglia strumentale di precisione).
Un risultato reso possibile dall’impegno di quanti tra tecnici, operai specializzati e imprese esecutrici (l’ATI tra le pugliesi Matarrese srl e Engineering Planning Construction di Tricase Francesco) hanno contribuito all’esecuzione dei lavori.
L’aeroporto di Bari, già annoverato tra i più moderni aeroporti italiani, rende ancor più efficienti le proprie infrastrutture di volo, in accordo con le norme aeronautiche internazionali e con quelle ambientali riferite al contenimento dei consumi energetici.
Per rispettare il cronoprogramma dell’intervento, concentrato in tempi strettissimi al fine di limitare quanto più possibile i disagi ai passeggeri, si è lavorato senza sosta, con turni di servizio distribuiti sull’intero arco della giornata. Un’idea della mole dei lavori realizzati e della loro complessità la può dare l’elenco, peraltro sintetico, di uomini, mezzi e materiali impiegati solo negli otto giorni di chiusura di Bari:
- 10 tecnici Aeroporti di Puglia (Supervisione Direzione Tecnica e Safety);
- 20 tecnici (ingegneri e geometri) staff tecnico Direzione Lavori e Impresa;
- 3 tecnici ENAC (ingegneri), Commissione collaudo, certificazione agibilità e alta vigilanza;
- 200 maestranze specializzate, in totale al giorno, alternate su più turni;
- 45.000 metri lineari di cavi di alimentazione AVL;
- 200 luci asse pista di volo a tecnologia LED;
- 84 macchine operatrici, di cui 15 di grande potenza (escavatori, fresatrici, vibrofinitrici);
- 94.000 metri quadri di superficie d’intervento per la sola pista di volo.
La chiusura dello scalo, e il conseguente riposizionamento di parte dei voli sul rinnovato Aeroporto del Salento di Brindisi, che grazie all’ampliamento delle aree d’imbarco e dei piazzali sosta aeromobili ha adeguatamente sopperito alla temporanea indisponibilità di Bari, si è resa necessaria per realizzare il nuovo asse luminoso che consentirà decolli anche con ridotta visibilità, la riqualifica profonda dell’intera infrastruttura di volo (sottofondo e pavimentazione), il rifacimento dello strato di usura in conglomerato bituminoso.
I nuovi impianti AVL (Aiuti Visivi Luminosi) sono stati realizzati con tecnologia LED, come previsto dal programma di efficientamento energetico dell’aeroporto di Bari e garantiranno più alti livelli di efficienza e gestione operativa.