Un volo dall’Italia a New York (mettendoci un qualche scalo nel mezzo) dura all’incirca 10 ore. Cosa saranno mai per andare dall’altra parte del mondo? Se poi voli di notte, ti fai una bella dormita e al tuo risveglio sei già nella Grande Mela, senza che tu ti sia accorto “quasi” di niente.
Ecco, ora prova ad immaginare di metterci solo 3 ore. O, meglio ancora, prova a pensare di raggiungere l’Australia in 7 ore.
Non è fantascienza, ma quello che riuscirà a fare Boom, un aereo lungo 52 metri, con una apertura alare di 18, e che potrà raggiungere una velocità di 2.2 Mach, ovvero ben 2716 km/h (oltre il doppio della velocità del suono) senza che i passeggeri neanche se ne accorgano.
Dovremo ancora aspettare qualche anno per vederlo all’opera, ma dopo il flop del Concorde che dal 2003 è parcheggiato in un hangar per appagare solamente la curiosità dei visitatori, oggi si torna a parlare di jet supersonici.
La start-up americana Boom Technology, finanziati da svariati fondi di investimento e anche da Richard Branson, patron di Virgin, ha raccolto un gruppo di “cervelli” dalla Nasa, Boeing, SpaceX, Lockheed Martin e Gulfstream per lavorare a questo progetto epocale.
Erin Fisher, head of flight controls del progetto, ha anticipato che l’aereo avrà dai 42 ai 50 posti, e che il biglietto avrà lo stesso prezzo di un volo in lasse Business, 500 euro andata e ritorno nei voli transatlantici, anche se ovviamente la tariffa sarà scelta dalle singole compagnie.
Il primo prototipo biposto uscirà, XB-1, uscirà entro la fine dell’anno e per il 2020 si prevede l’entrata in funzione del jet vero e proprio.
Con Boom il termine ‘pendolare’ potrebbe ampliare notevolmente la sua accezione…
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