Grimselsee: inaugurata la nuova diga “doppia” Spitallamm

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È stata ufficialmente inaugurata dal consigliere federale Albert Rösti la nuova diga Spitallamm, costruita direttamente davanti alla storica diga degli anni ’20 del bacino del Grimselsee.

Si tratta di un’infrastruttura unica nel suo genere: la vecchia diga non verrà demolita, ma rimarrà sommersa e integrata nel nuovo sistema grazie a un tunnel che ne permetterà il drenaggio.


Un progetto visionario da 125 milioni

La nuova Spitallamm si presenta con 113 metri di altezza e una lunghezza di coronamento di 212 metri.

Per la sua realizzazione sono stati impiegati 220.000 m³ di calcestruzzo, in un progetto che ha richiesto coraggio e visione a lungo termine.

Costo totale: 125 milioni di franchi svizzeri
Gestore: Kraftwerke Oberhasli (KWO), partecipata da BKW e dalle aziende elettriche di Berna, Basilea e Zurigo

Un futuro energetico più sicuro

Con questa imponente opera, KWO garantisce la continuità dell’utilizzo del Grimselsee per la produzione idroelettrica, evitando interruzioni o rischi strutturali legati al deterioramento del vecchio sbarramento (1925–1932).

“Questa diga è strategica per la sicurezza dell’approvvigionamento elettrico della Svizzera”, ha dichiarato Rösti.
“Un secolo fa KWO ha favorito l’abbandono del carbone.

Oggi prosegue la sua missione nella transizione ecologica”, ha aggiunto Barbara Egger, presidente del CdA KWO.


Una diga già pronta per il futuro

La nuova Spitallamm è stata progettata per un futuro ampliamento: in linea con i piani di KWO, si prevede l’innalzamento di entrambe le dighe del bacino (Spitallamm e Seeuferegg) di 23 metri, per aumentare ulteriormente la capacità di stoccaggio del Grimselsee.

Il bacino è alimentato da otto laghi e tredici centrali idroelettriche, che fanno del Grimsel-Susten una delle aree cardine della produzione idrica alpina svizzera.


Un’inaugurazione simbolica

L’evento coincide con il centenario dalla fondazione di KWO.

La cerimonia ha rappresentato non solo l’avvio di un’infrastruttura chiave, ma anche un omaggio alla lungimiranza degli ingegneri del secolo scorso e un impegno per le generazioni future, nel nome della transizione energetica.

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