Tutte georeferenziate e individuabili attraverso l’app dedicata dello smartphone.
Si tratta delle mille bici del nuovo servizio di bike sharing “MoVenice” presentato questo pomeriggio nel chiostro del Museo M9 di Mestre dal sindaco Luigi Brugnaro, alla presenza dell’assessore alla Mobilità, Renato Boraso, e del consigliere delegato all’Innovazione e Smart City, Luca Battistella: i velocipedi, tra cui 200 a pedalata assistita, saranno disponibili già dal prossimo weekend in terraferma e al Lido e Pellestrina (dove saranno dislocate 200 bici).
“Venezia in questo modo si allinea sempre più alle grandi capitali europee – ha dichiarato il primo cittadino – Questa Amministrazione sta dimostrando con i fatti di credere nella mobilità leggera, costruendo piste ciclabili e collegandole. Questo non è un servizio di bike sharing tradizionale, punta su Gps e tecnologia mobile per permettere per esempio, all’interno di una certa zona, di lasciare ovunque la bicicletta affittata per poi metterla subito a disposizione dell’utente successivo. Cambia il concetto di mobilità, che sarà agevolata anche dal posizionamento di stalli dedicati nei punti nevralgici della città, come i parcheggi scambiatori. Il futuro – ha concluso Brugnaro – è l’intermodalità. Tutto sarà calibrato in base all’effettiva domanda dei cittadini, individuando gli itinerari più richiesti. Stiamo sviluppando una mobilità ‘ragionata’ che allargheremo a tutto il territorio metropolitano”.
L’intento è di indurre anche i futuri turisti a puntare sulla bici per muoversi: in quest’ottica un ciclostallo sarà posizionato anche a Sant’Erasmo. Per attivare il servizio basta scaricare l’app corrispondente e scegliere l’abbonamento: la bici viene sbloccata attraverso un Qr Code ed è subito fruibile. Il tutto in attesa che il servizio si allarghi anche ai monopattini: ne saranno messi a disposizione 400, tra cui 100 al Lido.
Particolare cura è stata riposta nel posizionamento dei ciclostalli del servizio, specie per favorire il collegamento con Venezia: 3 stazioni saranno posizionate a San Giuliano, 2 al Vega e una in corrispondenza del park scambiatore di via dei Petroli. Si potrà così lasciare la bici nei posti riservati del Tronchetto o dell’area di sosta precedente alla rampa di ingresso a piazzale Roma. Ma il servizio sarà presente in maniera capillare in tutti i quartieri della terraferma: a regime, entro fine estate, saranno 354 le rastrelliere totali presenti sul territorio comunale, con 2.666 posti bici. “In precedenza si contavano 18 stazioni rivolte al bike sharing – è stato spiegato – Ora il servizio ne prevede 120”.
“Questo non è un progetto fine a se stesso – ha commentato il consigliere delegato all’Innovazione e alla Smart city, Luca Battistella – ma si inserisce in un lungo elenco di iniziative che puntano sulla mobilità sostenibile. Penso non solo all’imminente arrivo del noleggio dei monopattini, ma anche al pagamento via app dei parcheggi con strisce blu o il progetto ‘Smarter together’ sviluppato alla Gazzera per incentivare l’utilizzo condiviso dell’auto. Venezia si sta omologando in questo momento molto delicato alle altre grandi città europee”.
Parole condivise dall’assessore alla Mobilità Renato Boraso: “Alle chiacchiere noi preferiamo i fatti – ha dichiarato – L’Amministrazione sta già anticipando il Pums, il Piano urbano di mobilità sostenibile. Venerdì prossimo – ha concluso – nell’ex emeroteca di via Poerio sarà aperto un punto informativo per spiegare ai cittadini i dettagli del progetto di bike sharing”.