Ospedale Sibaritide: finito l’involucro e parte della facciata

ospedale sibaritide mobilita
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L’ospedale Sibaritide, in costruzione a Corigliano-Rossano (CS), rappresenta una delle opere sanitarie più rilevanti per la regione Calabria. Con un’estensione complessiva di 130.000 mq e un bacino di utenza superiore ai 250.000 abitanti, la struttura si pone come un punto di riferimento per il territorio, rispondendo a una necessità infrastrutturale storicamente carente.

Il progetto, affidato alla D’Agostino Group, integra soluzioni innovative per garantire efficienza, sostenibilità e qualità del servizio sanitario.

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Oggi in cantiere: involucro completato e via agli impianti

L’8 aprile ha segnato un punto di svolta per il cantiere dell’ospedale della Sibaritide, con la ripartenza dell’intero comparto costruttivo in seguito all’approvazione della perizia di variante sanitaria e tecnologica. L’avanzamento dei lavori ha portato a risultati significativi, con il completamento pressoché totale dell’involucro edilizio entro la fine del 2024.

Un ruolo fondamentale è stato svolto dalle pareti esterne prefabbricate fornite da Jendy Joss, che hanno contribuito a migliorare l’estetica e le prestazioni energetiche della struttura.

Attualmente, il montaggio delle finestre modulari, che si estenderanno su un totale di 22.000 mq di facciata, ha raggiunto un progresso del 60-70%.

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L’obiettivo primario è chiudere il volume edilizio nel minor tempo possibile, permettendo l’avvio delle opere interne. Sul fronte impiantistico, la Ennegi Service di Palermo ha già installato i primi canali di distribuzione nell’ala principale, segnando l’inizio della realizzazione dei sistemi tecnologici essenziali.

Parallelamente, Euro Components ha completato il posizionamento dei bagni prefabbricati, una scelta che permette di ridurre i tempi di installazione e garantire elevati standard qualitativi.

All’interno della struttura, la posa delle pareti divisorie in gessofibra è in fase avanzata, con la camera campione ormai prossima all’ultimazione. Tuttavia, permangono alcune criticità legate alle infrastrutture di allaccio, come fognature e viabilità, che necessitano di un intervento rapido da parte delle autorità locali per evitare rallentamenti nella prossima operatività dell’ospedale.

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L’importanza della prefabbricazione secondo Petrone di D’Agostino Group

Dal punto di vista della costruzione, la scelta di soluzioni prefabbricate ha giocato un ruolo determinante nell’accelerare i lavori. “Abbiamo puntato su elementi prefabbricati per ridurre i tempi di assemblaggio in cantiere e garantire un controllo qualità più rigoroso direttamente in fabbrica,” afferma l’Ing. Domenico Petrone, Project Manager della D’Agostino Group.

Le facciate esterne, costituite da pannelli prefabbricati con struttura in carpenteria metallica, sono state progettate per ottimizzare sia le prestazioni energetiche che la resistenza agli agenti atmosferici. Anche l’infrastrutturazione delle sale operatorie ha seguito questa logica:

Abbiamo scelto un sistema modulare per la distribuzione impiantistica, consentendo di lavorare in modo più efficiente e ridurre al minimo le interferenze tra le diverse fasi costruttive.”

Nonostante le difficoltà legate ai ritardi burocratici e alle condizioni meteo sfavorevoli, il cantiere sta procedendo secondo le tempistiche aggiornate, con l’obiettivo di completare l’ospedale il prima possibile e consegnare alla Calabria una struttura sanitaria moderna, efficiente e tecnologicamente avanzata.

Accelerare i tempi con un approccio modulare: parola al progettista

Uno degli obiettivi principali nella progettazione dell’ospedale è stato quello di ottimizzare i tempi costruttivi attraverso soluzioni innovative.

“Abbiamo ragionato affinché si potesse operare in parallelo laddove normalmente si procede in serie,” spiega Pietro Li Castri, Amministratore e Direttore Tecnico di Arch&Tech, lo studio che ha curato la progettazione.

Un esempio chiave di questa strategia è rappresentato dalle pareti Jendy Joss, progettate secondo un pattern ripetitivo e standardizzato: “Ogni modulo è pressoché identico all’altro, e anche la standardizzazione degli impianti ha reso il cantiere molto più veloce e organizzato” continua Li Castri.

All’interno della struttura, è stata adottata una logica modulare anche per le pareti divisorie, realizzate in gessofibra di tipo Fermacell, garantendo elevate prestazioni acustiche e riducendo i potenziali rallentamenti legati alla diversificazione delle soluzioni.

Il progetto operativo è ripartito a pieno regime da settembre, dopo le necessarie attività di ricantierizzazione e approvvigionamento dei materiali. Tuttavia, non sono mancate le sfide: il maltempo e i conseguenti ritardi dei fornitori hanno rappresentato degli ostacoli, ma stiamo recuperando con un’organizzazione mirata e una gestione ottimizzata delle risorse.

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