La riunione della Commissione intergovernativa per la Torino-Lione, svoltasi nel Grattacielo della Regione, si è conclusa con la conferma che lunedì 18 dicembre verrà avviato il cantiere di Chiomonte e quindi saranno aperti tutti i cantieri per il tunnel di base da entrambi i lati francese e italiano.
«Un giorno che attendiamo da tempo e ci riempie di fiducia per le prospettive sul futuro – ha dichiarato il presidente della Regione Alberto Cirio – È infatti un ulteriore segnale della realizzazione di un’opera che la Regione considera strategica e che porterà il Piemonte a essere sempre di più il cuore dell’Europa».
«Quando ci siamo insediati la Tav era bloccata, ora siamo alla vigilia dell’avvio dei lavori sul lato italiano e questo è un grande risultato»”, ha aggiunto l’assessore ai Trasporti e Infrastrutture Marco Gabusi.
Alla riunione, alla quale hanno mandato un intervento video il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e il suo omologo francese Clément Beaune, erano presenti anche il prefetto di Torino Donato Giovanni Cafagna, la coordinatrice europea del Corridoio Mediterraneo Iveta Radicova, l’assessore all’ Urbanistica della Città di Torino Paolo Mazzoleni e i capi delegazione Cig di Italia e Francia Paolo Foietta e Josiane Beaud.
Stanno già lavorando nei cantieri in Francia e in Italia 2.500 persone che a breve diventeranno 4.000, alle quali vanno sommati 4.000 lavoratori coinvolti nell’indotto. Entro gennaio 2024 la Francia presenterà in sede europea il fascicolo del progetto preliminare dettagliato per gli accessi, con relativa richiesta di fondi.
La Conferenza ha affrontato anche la necessità della riapertura della linea ferroviaria storica del Frejus, chiusa a seguito della frana in territorio francese, per garantire scambi commerciali ed economici a Piemonte ed Auvergne Rhone Alpes. Non c’è ancora una data certa per la riapertura, per la quale viene valutata l’ipotesi dell’autunno 2024, ma sono in corso approfondimenti tecnici sulle tempistiche e le modalità di ripristino della circolazione. A questo proposito il presidente Cirio ha garantito che «come Regione siamo pronti a fare quel che serve: ogni giorno in più di chiusura della ferrovia rappresenta un danno enorme all’economia del Piemonte e anche alla sua salute, perché è del tutto evidente che tutto ciò che non viaggia su rotaia viaggia sui tir, con un impatto più pesante sull’ambiente. Per questo siamo al lavoro con il Governo italiano perché si possa arrivare in fretta a una soluzione».