Da luglio, Daniela, la gigantesca talpa meccanica che sta scavando una delle due gallerie parallele che comporranno il futuro tunnel ferroviario del Terzo valico, è bloccata nelle viscere dell’Appennino.
Il macchinario è bloccato nel punto più profondo della tratta, a circa 300 metri sotto terra, a meno di due chilometri dalla meta finale.
I tecnici del consorzio guidato da WeBuild stanno cercando una soluzione per risolvere il problema geomeccanico che ha causato il blocco.
La talpa è stata fermata per mettere in sicurezza persone e macchinari ed evitare di costruire un’opera malata.
I tecnici quest’estate hanno rilevato il problema dopo che la fresa è rimasta danneggiata.
Il mese scorso, le maestranze hanno fatto arretrare Daniela di qualche metro il mese scorso per metterla in sicurezza e procedere con i sondaggi.
Il tunnel principale del Terzo valico è suddiviso in cinque cantieri e gli scavi vengono effettuati sia da Nord che da Sud.
La talpa era partita nel 2018 dal cantiere Radimero, nella zona di Arquata Scrivia, in direzione Sud, per scavare il tratto piemontese della galleria pari, ma è rimasta bloccata a 1600 metri dalla meta.
Circa un mese fa i lavori hanno ripreso, ma dall’altra parte, quindi dal cantiere Vallemme, verso Nord.
Adesso i carotaggi nel punto dove è bloccata la talpa Daniela si stanno avviando a conclusione e non è ancora certo se la talpa potrà tornare ad avanzare.
Oppure per raggiungere il cantiere Vallemme dovrà essere utilizzata la tecnica tradizionale, con lo smontaggio anzitempo di Daniela.
I termini per completare l’opera rimangono quelli fissati dal commissario governativo all’opera, Calogero Mauceri: Terzo valico ultimato a fine 2024, collaudo prima metà del 2025.
L’opera è finanziata per la sua parte restante coi fondi del Pnrr, che esigono il collaudo nel 2026.
Stesso problema x la galleria del S Gottardo in Svizzera ,hanno dovuto scavare un tunnel parallelo per aggirare la talpa e liberarla