Si è svolta mercoledì, 3 agosto, la commissione Mobilità sulla futura realizzazione della linea “G” metropolitana in grado di collegare Termini a Tor Vergata, allargando la linea ferroviaria che collega oggi la stazione Termini a Centocelle. Lo hanno reso noto, con un comunicato stampa, Giovanni Zannola e Mariano Angelucci, rispettivamente presidenti delle commissioni capitoline Mobilità e Turismo.
“Sono stati superati – hanno dichiarato – tutti i vincoli per la realizzazione del progetto e per il 2023 è previsto l’avvio dei lavori: 13 chilometri di tratta e 22 nuovi tram che rappresentano un’occasione di sviluppo importante. L’obiettivo è collegare la zona est di Roma, che soffre pesanti carenze sul piano dell’infrastruttura legate al trasporto pubblico, con uno dei principali snodi della Capitale dove i viaggiatori potranno servirsi di autobus, metro, tram e taxi.
“Si tratta sicuramente di un’opera importante e complessa che migliorerà la vita di più di mezzo milione di persone che vivono e si muovono tra i Municipi I, V e VI e consentirà di integrare l’università di Roma Tor Vergata con il resto della città. Il progetto, grazie alle richieste che sono state avanzate dai cittadini, comporterà anche la riqualificazione di via Antonio Ingegnoli con grande beneficio per i quartieri di Torrenova e Tor Vergata. A giugno scorso è arrivato il parere di indirizzo favorevole della Soprintendenza Statale e attualmente si sta completando il progetto definitivo. Ci auguriamo di completare la prima tratta della nuova linea tra Tor Vergata e Parco Di Centocelle entro il Giubileo 2025. In questi mesi c’è stato un grande lavoro, con il sindaco Gualtieri e l’assessore ai Trasporti, Eugenio Patanè”, concludono Zannola e Angelucci.
Sarebbe doveroso affrontare aspetti progettuali della tratta Centocelle-Termini (laziali), prevedendo una tratta ipogea , sotto la quota archeologica (magari denominandola metro C 1) ; una nuova tratta di metro vera e propria quale occasione di riqualificazione urbana per far rinascere a nuova dignità luoghi di grande importanza storica tra tutti l’area archeologica di Porta Maggiore (attualmente in condizioni di abbandono e degrado) , ma anche Via Giolitti con il Tempio di Minerva Medica e non ultimo il primo tratto di Via Casilina , uno dei luoghi che più necessita di un intervento di recupero e valorizzazione del tessuto urbano esistente.
Sarebbe un sogno, ma bisognerebbe far lavorare i dipendenti pubblici i quali oltre a prosciugare tutte le risorse , neanche fanno i controlli ( vedi bagni della metropolitana), dunque in questa città non essendo in grado di dare il senso della cosa pubblica è meglio coprire di degrado tutto , almeno non c’e accanimento da parte dei vandali , importante che il dipendente pubblico prenda lo stipendio , certo che dopo non ci sono i soldi per fare niente altro
Ma questi non sono progetti di metropolitana: sono adattamenti di linee (obsolete) già esistenti. Un come come accadde per la linea B. La visione dei romani è uguale a quella di mr Magoo. E’ inutile: Roma è indietro di 30 anni rispetto al nord Italia e di 40 anni rispetto alle metorpoli europee. E il divario aumenta sempre più