La Giunta Comunale di Venezia ha approvato lo schema di “Accordo tra la Prefettura di Venezia, l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale Porti di Venezia e Chioggia, il Provveditorato Opere Pubbliche del Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia e il Comune di Venezia per il monitoraggio dei segnalamenti lignei della laguna di Venezia ai fini del miglioramento della sicurezza della navigazione.
Un accordo che, in via sperimentale e per la durata di un anno dalla sottoscrizione, ha come obiettivo primario quello di prevenire gli incidenti dovuti al galleggiamento di parti distaccate di bricole e alla presenza di briccole spezzate sotto la superficie dell’acqua a seguito del distaccamento, chiamate in gergo “coccodrilli”. Questa azione coordinata di monitoraggio del loro stato in ambito lagunare ha la finalità di prevenire onerose azioni di intervento in emergenza.
Proprio in quest’ottica, i tre enti competenti sulle bricole hanno concordato di affidare il servizio di monitoraggio ad un unico soggetto, che coprirà tutto l’ambito lagunare: 60 km di canali e 817 briccole di competenza dell’Autorità di Sistema Portuale e 450 km di canali e 6117 briccole di competenza del Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche.
“Lo stato manutentivo delle bricole – commenta l’assessore De Martin – è di assoluta emergenza a causa degli insufficienti finanziamenti statali degli ultimi anni. L’Amministrazione comunale, al fine di garantire la sicurezza dei canali di navigazione e di tutte la imbarcazioni che transitano in Laguna, e di recuperare e smaltire correttamente le bricole galleggianti, ha voluto farsi promotrice, assieme alla Prefettura e agli altri Enti preposti di un accordo che finalmente sancisca una fattiva collaborazione allo scopo di prevenire situazioni che potrebbero mettere a rischio la sicurezza della navigazione e l’incolumità pubblica. Una decisione responsabile – conclude l’assessore – nella speranza che in breve tempo lo Stato centrale assegni alla Città le risorse necessarie a garantire la manutenzione delle 7000 bricole”.
Nello specifico l’accordo si comporrà di due azioni. La prima riguarderà l’avvio di un servizio di monitoraggio dello stato delle bricole lungo i canali, con una programmazione periodica in grado di garantire la verifica dello stato di ognuna delle 6934 bricole almeno 6 volte all’anno. Ad ogni monitoraggio seguirà uno specifico verbale inviato alle parti, le quali, in caso di segnalata emergenza, interverranno in via d’urgenza ciascuna per le aree di propria competenza. Se verranno individuate punte di palo sommerse, si provvederà all’immediata messa in sicurezza dei luoghi, mediante posizionamento di apposito gavitello, allo scopo di segnalare il pericolo.
In seconda istanza, l’incaricato del monitoraggio provvederà nell’immediatezza anche alla rimozione delle bricole in galleggiamento o comunque in stato tale da essere pericolose per la navigazione. Tali bricole verranno depositate presso un’area messa a disposizione dall’Amministrazione Comunale, tramite la società Veritas S.p.A., individuata nell’isola di Sacca Fisola, area baricentrica rispetto alle zone da monitorare, nonché dotata di gru per il sollevamento dei pali.
Il costo totale dell’intera procedura per tutto il periodo sperimentale sarà di 88 mila euro dei quali 70 mila per il servizio di monitoraggio e 18 mila per quello di deposito e smaltimento dei pali. La somma sarà equamente ripartita tra l’Autorità di Sistema Portuale e il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche.
“C’è una legge dello Stato, la n. 114 dell’11 agosto 2014 art. 18 comma 3 – commenta de Martin – che prevede che le competenze dell’ex Magistrato alle Acque, abolito nel 2014, debbano andare alla Città metropolitana. Un impegno che la Presidenza del Consiglio dei Ministri nel novembre del 2016 aveva garantito voler onorare sottoscrivendo il Patto per la Città di Venezia e che lo stesso Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio si era impegnato a portare avanti. Ad oggi, invece, nulla di tutto questo è stato rispettato. Siamo fortemente preoccupati dell’ingente numero di bricole che devono essere sostituite perchè periocolose per la navigazione. Oggi – conclude De Martin – con questo accordo stiamo affrontando un’emergenza ma serve a tutti i costi una soluzione organica e definitiva che preveda, come promesso, l’accentramento di tutte le competenze dell’ex Magistrato alle Acque alla Città metropolitana”.