Torino – Lione: di cosa si tratta? A che punto siamo?

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Con la ratifica parlamentare dell’accordo italo-francese per l’avvio dei lavori, approvata a fine 2016 dall’Italia e a inizio 2017 oltralpe, la nuova linea ferroviaria Torino-Lione entra nella fase operativa, portando alla conclusione un iter autorizzativo durato due decenni. Il nuovo collegamento, che entrerà in esercizio nel 2029-2030, ha l’obiettivo di limitare l’impatto ambientale dei trasporti attraverso le Alpi, promuovendo gli scambi commerciali internazionali attraverso un mezzo ecologico: il treno.

La linea per merci e passeggeri fa parte della nuova rete TEN-T del trasporto europeo su rotaia: i 270 km tra Torino e Lione costituiscono l’asse centrale del Corridoio Mediterraneo, che si estende per circa 3.000 km tra Algeciras in Spagna e Budapest in Ungheria. Il cuore di questa parte è il tunnel di base del Moncenisio, che 150 anni dopo il traforo del Frejus trasforma l’attuale linea di montagna in una linea di pianura. L’89% del tratto transfrontaliero è realizzato in galleria, mentre la maggior parte degli impianti in superficie sono collocati su aree già antropizzate, azzerando di fatto il consumo di suolo vergine.

Complessivamente, la sezione internazionale, che va da Susa (in Piemonte) a Saint-Jean de Maurienne (nella Savoia), prevede scavi per 160 km: le due canne del tunnel di base del Moncenisio, di 57,5 km ciascuna, saranno collegate ogni 333 m da by-pass di alcune decine di metri. Il tunnel di base, opera principale della Torino-Lione, attraverserà terreni di natura e qualità geotecnica e geomeccanica eterogenee e incontrerà terreni sciolti (depositi alluvionali, depositi glaciali), rocce con diverse competenze (scisti arenacei, scisti ricchi in carbone), rocce evolutive (anidriti, gessi), rocce molto resistenti (micascisti, gneiss, ecc.) o molto abrasive (quarziti) e strutture duttili e fragili. La sfida principale è quella di realizzare l’opera nel modo più rispettoso dell’ambiente naturale, limitando i disagi per le vallate coinvolte dai lavori e progettando i cantieri con lavorazioni in ambienti chiusi e controllati per minimizzare l’impatto con l’esterno.

Lavori in corso
La Torino-Lione è un’opera in avanzata realizzazione, con il 10% del totale di gallerie scavate e il 20% contrattualizzate. Per indagare le caratteristiche dell’ammasso roccioso alla quota del futuro tunnel ferroviario sono stati realizzati 65 km di sondaggi, 260 km di indagini geofisiche e alcune opere preliminari. Tra queste ci sono le tre discenderie francesi, per una lunghezza complessiva di 9 km, da Ovest a Est:

  • la discenderia di Saint-Martin-la-Porte, lunga 2.329 m;
  • la discenderia di La Praz, lunga 2.480 m;
  • la discenderia di Villarodin Bourget/Modane di lunghezza 4.036 m.

Dal 2012 in Italia è iniziato lo scavo del cunicolo geognostico di Chiomonte, che si avvia alla conclusione avendo superato la lunghezza complessiva di 7 km. Con l’inizio del 2015 si è dato avvio alla costruzione delle opere sotterranee del cantiere Saint-Martin-la-Porte 4, che vede come opere principali la realizzazione di una discenderia complementare di 1.800 m, già terminata, e la galleria geognostica tra Saint-Martin-la-Porte e La Praz di 8,8 km sul tracciato e alla sezione del futuro tunnel di base. Lo scavo con la fresa, ribattezzata Federica, è iniziato nell’estate 2016.

La galleria di Chiomonte
Il cunicolo geognostico della Maddalena fa parte delle opere della sezione transfrontaliera, che corrisponde alla prima fase funzionale della parte comune del nuovo collegamento ferroviario. Lo scavo ha avuto inizio nel 2012 e dopo i primi 200 m realizzati in tradizionale è proseguito con metodo meccanizzato, utilizzando una TBM aperta del diametro di 6,30 m. La finalità dell’opera è conoscitiva: l’analisi dei dati prodotti (geologici, idrogeologici, geomeccanici e di scavo) permette di affinare il quadro conoscitivo progettuale del tunnel di base in vista prima della fase esecutiva e di quella costruttiva dell’opera principale.

L’imbocco del cunicolo geognostico si trova in località La Maddalena, nel comune di Chiomonte (TO), a quota 670 m s.l.m.. Il tracciato del cunicolo è caratterizzato da una lunghezza pari a 7.020 m, da un diametro di 6,30 m e da una pendenza che varia lungo il tracciato. I primi 1.500 m sono in salita, il punto di minimo a 4.100 m. A partire da 3.500 m, il tracciato si immette in asse tra le due canne del futuro tunnel di base per proseguire in posizione più elevata, raggiungendo le massime coperture, di circa 2.000 m. Durante l’intero scavo sono stati eseguiti rilievi geologici, idrogeologici e geomeccanici, sondaggi, prove in situ e di laboratorio, monitoraggi geofisici, monitoraggi tensionali e deformativi.

La storia e le ricadute occupazionali
Il cantiere di Chiomonte ha una storia per molti aspetti unica: dal 2012, a seguito degli innumerevoli attacchi di cui è stato fatto oggetto da parte di oppositori violenti alla Torino-Lione, è stato dichiarato sito strategico nazionale e il lavoro degli operai è stato costantemente affiancato dalla presenza delle Forze dell’Ordine. Nel picco massimo hanno trovato impiego alla Maddalena 170 persone: tra loro il 42% è di provenienza della Val di Susa, il 14% dal resto del Piemonte e il 44% arriva dall’Italia o dall’estero. Delle 460 Imprese coinvolte nei lavori, 211 (43,23%) sono della Provincia di Torino e 67 (13,06%) della Valle.

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L’ambiente, una priorità
Particolare attenzione è stata riservata al monitoraggio ambientale del cantiere di Chiomonte, capitolo cui è stato destinato il 5% del budget dell’intera opera, costata 173 milioni di Euro. I controlli avvengono tramite 66 centraline di misura, di cui 26 all’interno del sito e 40 nel raggio di 15 km. Le verifiche vengono effettuate da ISPRA, ASL e soprattutto dall’ARPA (Agenzia Regionale di Protezione Ambientale) su 135 parametri, tra cui polveri, biossido di azoto, radiazioni, amianto, acque, rumore, vibrazioni e componenti biologiche. Da oltre 40.000 misurazioni non sono emerse criticità di rilievo.

Trattandosi di un’opera essenzialmente in sotterraneo, la conoscenza precisa del contesto idrografico, idrogeologico e il controllo delle risorse idriche (sorgenti, pozzi, piezometri, corsi d’acqua) assume un’importanza fondamentale per l’intera sezione transfrontaliera. Il monitoraggio delle acque è iniziato ben prima dell’avvio dei lavori e viene realizzato mensilmente da molti anni lungo tutta la tratta interessata dal progetto, per essere intensificato in corrispondenza delle sezioni interessate dallo scavo. La rete monitorata è composta da 180 punti d’acqua in Francia e 170 in Italia. I numerosi controlli effettuati hanno evidenziato che lo scavo del cunicolo non ha interferito con l’andamento del regime caratteristico di alcuna risorsa idrica.

La valutazione dell’impatto sulla salute
Come ulteriore segno di attenzione all’impatto dell’opera sul territorio, TELT (Tunnel Euralpin Lyon-Turin) ha siglato una convenzione con l’Università di Torino per condurre una Valutazione di Impatto sulla Salute (VIS) relativa ai comuni limitrofi all’area di scavo del cunicolo esplorativo. Lo studio, condotto dal Dipartimento di Scienze della Sanità pubblica e pediatriche dell’Ateneo torinese, consiste in una combinazione di procedure, metodi e strumenti attraverso i quali è possibile valutare i potenziali effetti dell’opera sulla popolazione. I rilievi, avviati a inizio 2015 e proseguiti per due anni, hanno indicato “una situazione di rispetto dei valori ambientali e dei fattori di pressione che risultano non modificati rispetto alla fase ante operam e contenuti entro i limiti proposti dalla Comunità scientifica e verificati dagli Enti di controllo”.

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Duemila visite dal 2014
Data la particolarità dei lavori, il sito di Chiomonte ha suscitato molto interesse da parte dei visitatori: dal 2014 a oggi si sono superate le 2.000 presenze. Sono principalmente addetti ai lavori, Professionisti del settore edile, Geologi, studenti, ma anche molti cittadini che hanno voluto vedere da vicino i lavori e la fresa Gea. Da inizio Ottobre, con l’inaugurazione di Tunnel Art Work, progetto che ha coinvolto street Artist italiani e francesi dando vita a una galleria d’arte a 2.800 m nel cuore della montagna, la curiosità del pubblico è cresciuta ancora. Chiomonte sarà anche il primo terreno di prova in Italia dei “cantieri parlanti”, iniziativa di TELT che offrirà ai visitatori un’immersione a 360 gradi nell’opera.

Il futuro del cunicolo
Per Chiomonte si prepara una nuova fase: alla preparazione e allo scavo seguirà la riorganizzazione del sito per il suo utilizzo futuro. Una volta completata la galleria servirà come accesso al cantiere del tunnel di base e, quando questo entrerà in funzione, come condotto di ventilazione, manutenzione e passaggio di sicurezza. Intanto l’area si preparerà ad accogliere il primo cantiere italiano del tunnel di base del Moncenisio. Una variante in fase di istruttoria del progetto approvato nel 2013 prevede infatti l’avvio dello scavo dell’opera principale della Torino-Lione proprio a partire dalla Maddalena.

TELT sta compiendo tutti i passi necessari per dare inizio ai lavori definitivi: nei mesi scorsi è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE un Bando da 110 milioni di Euro per la direzione lavori lato Francia. Entro l’anno verrà assegnata anche la direzione lavori del primo lotto in Italia. Fino al 2019 saranno realizzati lavori per 1,9 miliardi di Euro, finanziati per 813 milioni dall’Europa, rispetto a un costo totale di 8,6 miliardi certificato da un Ente terzo. I primi cantieri ad aprire saranno quelli dello svincolo autostradale dell’A32 Torino-Bardonecchia, che darà accesso diretto al cantiere della Maddalena, e la rilocalizzazione dell’autoporto di Susa a San Didero per lasciare spazio alle aree che ospiteranno la nuova stazione internazionale.

Ringraziamo Gianluca Dati e Giulia Avataneo

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