MILANO | Ecco i progetti vincitori del bando di C40

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Un nuovo quartiere sostenibile e inclusivo con verde e case in affitto allo scalo di Greco, un teatro delle terme che recupera e rifunzionalizza l’edificio storico delle Scuderie de Montel, un edificio green dedicato alla ricerca oncologica in via Serio, un ostello innovativo che ospita anche funzioni pubbliche in viale Doria.

Sono questi i progetti vincitori di “Reinventing cities“, il bando internazionale lanciato nel 2017 dal Comune insieme a C40 per trasformare siti inutilizzati o in stato di degrado in spazi di rigenerazione ambientale e urbana. I progetti, selezionati da giurie con esperti internazionali secondo un meccanismo di premialità basato in primo luogo sulla qualità del progetto e in seconda istanza sull’offerta economica, saranno presentati questo pomeriggio a Oslo, alla presenza di un rappresentante dell’Amministrazione comunale, insieme ai vincitori del bando per Chicago, Madrid, Oslo, Parigi e Reykjavik.

Rivolto ad architetti, pianificatori urbani, designer, sviluppatori, imprenditori e innovatori e avviato con il supporto di Climate KIC, “Reinventing Cities” ha l’obiettivo di promuovere uno sviluppo urbano sano, verde, economicamente sostenibile e resiliente nelle città del network che hanno aderito. L’iniziativa ricalca “Reinventer Paris”, il bando che nel 2015 ha consentito di avviare la rivitalizzazione, attraverso progetti di elevata qualità ambientale e urbanistica, di 22 aree parigine.

“Reinventing Cities” è un bando unico nel suo genere che si pone come primo obiettivo una riqualificazione edilizia orientata all’ambiente: il criterio di selezione chiave dei progetti infatti è la qualità delle proposte, che devono essere in grado di promuovere soluzioni innovative in termini di efficienza energetica, componente green, nuovi servizi, architettura, metodi di costruzione e finanziamento. Oltre a rigenerare 4 luoghi in diverse aree strategiche della città, l’alienazione consentirà al Comune di introitare complessivamente circa 7,3 milioni di euro.

Di seguito il racconto dei quattro progetti vincitori per i siti milanesi, che verranno presentati dai rispettivi team domenica 26 maggio, a partire dalle 18:30, nel corso di un incontro pubblico alla Triennale di Milano promosso dall’Amministrazione comunale. Per quanto riguarda il quinto sito candidato al bando, il Mercato di Gorla, a fronte di alcune candidature pervenute nella fase iniziale, non è seguita alcuna offerta economica e pertanto non è stato assegnato.

Scalo Greco – L’innesto 

scalo greco

Si chiama “L’innesto”, inteso come nuovo elemento capace di creare connessioni, il progetto vincitore (con l’offerta economica di oltre 4,8 milioni di euro) per lo scalo di Greco di proprietà di Ferrovie dello Stato italiane, presentato da Investire SGR S.p.A. insieme ai progettisti Barreca & La Varra, Arup Italia S.r.l., Wolf visualizing architecture (autori del rendering) e altri. Un vero e proprio nuovo quartiere di social housing a Milano, il primo in Italia a zero emissioni, con case prevalentemente in affitto e con molto verde, che si svilupperà sulla superficie dello scalo di circa 73.500 metri quadrati. Di questi, al netto delle aree destinate all’esercizio ferroviario (circa 11.000 metri quadrati), il 72% (circa 45 mila metri quadrati) verrà destinato a verde, spazi, percorsi pedonali e attrezzati ad uso pubblico, ben più della quota del 60% fissata dall’Accordo di programma per la riqualificazione dello scalo ferroviario.

Per quanto riguarda la superficie edificabile di 24mila metri quadrati complessivi, 21mila saranno destinati ad edilizia residenziale sociale e 3mila a funzioni compatibili (spazi di coworking, attività commerciali, supermercato sostenibile). In totale, si prevede che il nuovo quartiere ospiterà 400 nuovi alloggi di housing sociale (60% in locazione e 40% in vendita convenzionata agevolata) e 300 posti letto per studenti, per un totale di circa 1500 nuovi residenti, prevalentemente di età compresa tra i 24 e i 44 anni.

“L’innesto” opererà una ricucitura dei quartieri circostanti, da un lato creando una connessione pedonale di qualità tra Bicocca, Precotto e l’Università, collegandosi ai sottopassi ferroviari esistenti e programmati, dall’altro inserendosi nel corridoio verde che da Porta Nuova va al parco di Monza, e dalla Martesana si congiunge al Parco agricolo Nord. Tre gli obiettivi principali del progetto: realizzare il primo housing sociale a zero emissioni attraverso l’utilizzo di tecnologie costruttive innovative e sostenibili, gestire in maniera resiliente e coordinata gli spazi della comunità grazie al coinvolgimento di tanti attori pubblici e privati (da A2a al Politecnico di Milano, da Cariplo factory a Delta ecopolis e altri), realizzare un quartiere collaborativo e inclusivo con spazi condivisi e un cuore agricolo. Gli obiettivi saranno perseguiti attraverso una serie di servizi previsti e strategie di sviluppo del nuovo quartiere, che avranno come comuni denominatori la sostenibilità e l’inclusione. I nuovi alloggi saranno realizzati in larga parte con materiali rinnovabili o riciclabili, dotati di impianti di riscaldamento con pannelli radianti a pavimento e di impianti fotovoltaici. Grande attenzione sarà data al ciclo dei rifiuti, prevedendo un sistema di raccolta differenziata con rilevatore di peso, per rendere gli abitanti più consapevoli delle quantità di rifiuti che producono, e l’installazione nel quartiere di due macchine per il compostaggio meccanico per trasformare i rifiuti in compost per gli orti e fertilizzante per le aree verdi.

Sostenibilità significa anche risparmio idrico, con l’installazione di case dell’acqua e la realizzazione di un sistema di raccolta e riutilizzo delle acque meteoriche, e privilegiare la mobilità dolce, migliorando le connessioni pedonali e disincentivando l’utilizzo dell’auto privata. L’intervento principale sulla viabilità prevede il riposizionamento di circa 55 metri più a ovest di via Breda, che permetterebbe di dare continuità all’area del masterplan e generare un ambito prevalentemente ciclopedonale. Si promuove inoltre una penetrazione limitata dei veicoli all’interno del quartiere e la riduzione della dotazione di sosta (pensata prevalentemente sotterranea), a favore della previsione di una flotta di veicoli in condivisione per il quartiere. Per quanto riguarda il verde, si promuove l’idea di un parco agricolo naturale di Greco: sul tracciato dell’attuale via Breda nascerà il viale dei Gelsi, che insieme alla piazza principale costituirà un corridoio verde di 6.600 metri quadrati, cui si aggiungeranno un giardino comunitario per i residenti, nuovi spazi ortivi, la realizzazione di un frutteto e la piantumazione di 640 alberi.

Grande valore è dato ai concetti di comunità e inclusione, con la nascita di un Human adaptive zone costituita da spazi e servizi per tutti come le cucine comuni, i laboratori, la portineria di quartiere, un distretto dell’economia circolare. La gestione sociale dell’housing garantirà la distribuzione delle tipologie di alloggi a disposizione, tra cui le co-residenze sociali temporanee per 6-10 persone e i cluster-flat, frutto dell’aggregazione di piccole unità abitative collegate tra loro da uno spazio comune. “L’innesto” metterà a disposizione appartamenti a canoni calmierati che avranno valori di locazione tra i 70 euro/metro quadrato e i 110 euro/metro quadrato e valori di vendita di 2.200 euro/metro quadrato, nonché alloggi a canone sociale medio a 25 euro/metro quadrato.

Infine, il concetto di appartenenza a una comunità sarà rafforzato dalla realizzazione di un’app di quartiere dove i residenti potranno trovare tutte le informazioni relative ai servizi e in tempo reale i dati sull’ambiente circostante.

Scuderie de Montel – Teatro delle terme –

Recupero dell’edificio storico, acqua, verde urbano, sostenibilità, rapporto e interazione con la comunità. Sono gli ingredienti fondanti del progetto “Teatro delle terme” che porterà a nuova vita le storiche scuderie de Montel di San Siro. Il team multidisciplinare guidato dall’ATI Teatro delle terme si è aggiudicato il ripristino della palazzina liberty con una proposta (offerta economica 1,2 milioni di euro su base d’asta fissata a 1.183.500 euro) che coniuga la volontà di preservare gli edifici storici delle scuderie con le potenzialità offerte dalla presenza di acque termali nel sottosuolo, e la progettazione di un vasto parco urbano. Il progetto, ideato e realizzato dall’arch. Giancarlo Marzorati in partnership con lo studio J+S S.r.l. dell’arch. Federico Pella in partnership con lo studio J+S S.r.l. dell’arch. Federico Pella, nelle varie fasi verrà sottoposto al parere della Sovrintentenza, al fine di preservare il valore storico e architettonico dell’edificio.

L’ingresso alle nuove terme di Milano sarà ubicato su via Achille, cui si accederà attraverso un’area verde ad uso pubblico di circa 1.700 metri quadrati (avancorte), dotata di due vasche d’acqua, alcune sedute e spazi adatti ad ospitare mercati ed esposizioni. Percorso il viale centrale si giunge all’edificio delle scuderie, che verrà restaurato e completato secondo il gusto dell’epoca e dotato di caratteristiche di alta tecnologia per il risparmio energetico (pannelli fotovoltaici, tetti verdi, sistemi coibenti). Il parco continua oltre l’ingresso, prima nel cortile interno all’edificio – la cosiddetta corte interclusa – pensato per il relax dei visitatori e dotato di una ricca varietà di essenze e due vasche d’acqua, poi nell’anfiteatro, oltre l’edificio, pensato come un prato contornato da un’ampia vasca a forma semicircolare, cui si aggiunge una vasca di dimensioni più contenute a chiusura del grande emiciclo.

L’edificio, originariamente sviluppato su due piani, viene riqualificato e restaurato, con l’aggiunta di un terzo livello. Al piano terra, oltre alla biglietteria, si procede verso le vasche relax con acque termali provenienti dal pozzo esistente nel sito e dotate di idromassaggi, sedute effervescenti e cascate cervicali. Oltre le vasche si trovano le saune, superate le quali si giunge alla grande hall che porta all’anfiteatro esterno. Continuando il percorso all’interno invece si incontra la “club house” e subito dopo l’area umida dei bagni di vapore e gli hamam. I passaggi principali del piano terra sono caratterizzati da alberi e piante, in continuità con il verde esterno. Il primo piano ospita gli spogliatoi e la seconda parte del percorso benessere, con il “tempio” per la meditazione, le stanza per il relax del “bosco immaginato” allestita con tronchi di betulla e del “casolare contadino” con arredi vintage e chaise longues e il ristorante a ‘chilometro zero’ con cibo coltivato nell’orto pertinenziale. Chiude il percorso la zona dedicata ai massaggi. Il secondo piano dell’edificio ospiterà invece aule e sale meeting, messi a disposizione delle associazioni di quartiere per dibattiti e convegni.

Le aree tecniche per gli impianti verranno accorpate in un unico edificio di nuova realizzazione collocato lungo il muro di confine su via Fetonte, lungo la quale saranno anche collocati postazioni di bike sharing, una stazione di car sharing elettrico, colonnine di ricarica per auto elettriche e una casa dell’acqua. Sempre da via Fetonte sarà possibile accedere al parcheggio, ricavato in posizione interrata nella zona sottostante l’anfiteatro. Il centro sarà aperto tutto l’anno, per una capienza massima di 600 persone al giorno, e darà occupazione a 60 persone.

Via Serio – Vitae –

Un luogo dedicato alla ricerca scientifica in campo oncologico, che coniuga la tradizione delle antiche certose – intese come luoghi di invenzione e conoscenza – alla sostenibilità e all’efficienza energetica. È questo Vitae, il progetto – presentato da Covivio (ex Beni stabili SIINQ), con lo studio di design e innovazione Carlo Ratti associati e l’esperto ambientale Habitech e affiancato da un partenariato d’eccellenze tra cui Fondazione Politecnico di Milano e IFOM (Istituto Oncologia molecolare) – che rigenererà una porzione di circa 5mila metri quadrati di via Serio. L’offerta economica di Covivio sevelopment S.p.A. è stata di 5 milioni di euro, a fronte di una base d’asta di 2.059.600 euro.

Posta a sud dello scalo Romana, nuovo polo internazionale della cultura e dell’innovazione, Vitae si compone di un nuovo edificio e una piazza verde ad uso pubblico destinata a diventare nuovo punto di ritrovo nel quartiere che ospita già Symbiosis e la Fondazione Prada. L’idea innovativa del progetto è la compenetrazione tra spazio pubblico e privato. Il nuovo edificio infatti sarà interamente percorso da una spirale verde, una promenade di 150 metri che connetterà esternamente i vari piani, dalla terrazza fino alla piazza sottostante, ricca di orti e vigneti e adatta ad ospitare attività sportive all’aria aperta. Al piano terra la struttura ospiterà Horto, un progetto di ristorazione sostenibile con cucina a chilometro zero e serra idroponica. I primi piani saranno destinati a uffici, sostenibili e avanzati tecnologicamente, mentre al quarto e al quinto piano troverà posto l’espansione del centro d’eccellenza per la ricerca oncologica, già presente sul lato opposto di via Serio, destinata alle partnership di IFOM con altri centri di ricerca internazionali. In cima, infine, si troveranno, ai piani sesto e settimo, le foresterie per i ricercatori di IFOM e le loro famiglie, e la terrazza panoramica ad uso pubblico all’ottavo piano, punto d’avvio della promenade, coltivata a vite ed erbe aromatiche, un vero tetto verde che contribuirà ad assorbire e drenare le acque meteoriche e ridurre l’effetto isola di calore. Previsto anche un sistema di impianto fotovoltaico ad ovest dell’edificio per la produzione di energia.

Grazie a un innovativo sistema tecnologico applicato alla facciata, l’involucro dell’edificio si adatterà all’esposizione solare garantendo la necessaria quantità di ombreggiatura e illuminazione a seconda dell’esposizione. I piani più alti dell’edificio in categoria NZEB (Near zero energy building) inoltre verranno realizzati in legno con l’obiettivo di ridurre il consumo energetico. Gli spazi esterni della piazza su cui sfocia la promenade saranno adatti a ospitare eventi pubblici e divulgativi e saranno dotati una serra stagionale con coltivazione idroponica di erbe aromatiche, circa 40 alberi, prati fioriti, frutteti e zone attrezzate per il relax.

Il progetto valorizzerà così l’intera via Serio, prevedendo anche l’ampliamento del marciapiede per una fruizione in sicurezza dell’area. In sinergia con il distretto smart Symbiosis, inoltre, si prevede di favorire lo sviluppo di un sistema di TPL innovativo e sostenibile basato su guida autonoma attraverso la predisposizione di un progetto pilota con veicoli in sede protetta tra Ripamonti e piazzale Lodi. Agevolata anche la mobilità su due ruote, con la posa di rastrelliere sulla piazza, e quella elettrica, con la dotazione di colonnine di ricarica, mentre in collaborazione con Engie verranno messi a disposizione servizi di car sharing per i ricercatori residenti della struttura e per i lavoratori delle aziende operanti nell’edificio. Ai piani interrati, infine, oltre ai parcheggi verranno realizzate due vasche di accumulo delle acque meteoriche, utilizzate in seguito per l’irrigazione delle aree verdi.

Viale Doria – Coinventing Doria –

Un ostello aperto alla ricettività nazionale e internazionale dotato di ampi spazi d’interesse ed uso pubblico. È Coinventing Doria, presentato da Rete fra Imprese B smart (TEICOS UE SRL + FUTURE ENERGY SRL + DELEO SRL + ENERGA SRL) con un’offerta economica di 1.073.555 euro (base d’asta 1.053.500 euro), il progetto che ridisegnerà il tratto di via Doria compreso tra viale Brianza e via Giovanni da Palestrina, oggi adibito a parcheggio pubblico a pagamento, trasformandolo in un nuovo centro di gravitazione per il quartiere dotato di verde e spazi pubblici.

L’intervento prevede la realizzazione di un edificio di nove piani con affaccio su una nuova piazza. Al piano terra della struttura troverà spazio il bar, elemento aggregativo centrale per i cittadini esterni e per gli ospiti dell’ostello, dotato di camere di varia misura per un totale di 280 posti letto. All’ultimo piano dell’edificio sarà realizzata invece una quota di edilizia libera dotata di accesso indipendente. La facciata dell’edificio sarà rivestita in doghe di laminato ad alta pressione con finitura in legno composte fino al 70% di fibre naturali, mentre sul fronte interno, al posto delle doghe, verrà realizzato un sistema di fioriere per la crescita di verde rampicante con funzione di frangisole naturale. Il passaggio tra l’edificio e la piazza antistante si svolgerà attraverso una scala “teatro”, una serie di gradoni con sedute dotate di prese elettriche per ricaricare pc e cellulari e adatti ad ospitare piccoli concerti ed happening. Sulla piazza troveranno posto un padiglione con distribuzione di prodotti a ‘chilometro zero’, un Infopoint, uno spazio di divulgazione, un’area giochi per bambini, un’area ping pong e un’area giardino.

Coinventing Doria punta sull’efficienza energetica attraverso l’utilizzo di tecnologie altamente innovative: si prevede la realizzazione di una pompa di calore acqua-acqua, che consente di sfruttare l’energia idrotermica dell’acqua di falda per il 77% del fabbisogno di energia termica dell’edificio, la posa di pannelli fotovoltaici sul tetto, e l’utilizzo del sistema Breathing Wall per la realizzazione delle pareti, che consente di introdurre negli ambienti interni portate di aria esterne, contenendo così il fabbisogno di energia termica. L’edifico è inoltre realizzato in larga parte in legno e calcestruzzo realizzato con materiali riciclati.

Le strategie per la mobilità e il verde sono altri due tasselli dell’aspetto sostenibile del progetto. L’area è pensata come un nuovo nodo di interscambio tra trasporto pubblico, privato, mobilità elettrica e condivisa, fornito, oltre che di alcuni posti auto che rimarranno, di posteggi per auto e moto in sharing, colonnine di ricarica elettrica e 2 postazioni per il bike sharing. Si prevede di rendere il tratto di viale Doria tra viale Brianza e via Palestrina a corsia unica per i veicoli, aumentando così lo spazio pubblico per la coesione sociale e il verde: qui infatti nascerà un piccolo polmone urbano con 90 alberi, arbusti ed erbe aromatiche, con l’idea di estendere in seguito le piantumazioni lungo tutto l’asse di via Doria, in continuità con la futura configurazione di piazzale Loreto e corso Buenos Aires. Verdi saranno anche i tetti dell’edificio, mentre è promossa una campagna di comunicazione e sensibilizzazione sul valore della biodiversità attraverso la realizzazione di un’App dedicata, che offrirà ai cittadini anche preziose informazioni sul tema ambientale sugli spazi di sosta disponibili, sugli eventi pubblici in programma nella piazza e molto altro. Infine, verrà installata una centralina di rilevamento meteorologico in grado di fornire dati sui principali inquinanti atmosferici.

Non solo Milano: i progetti di Madrid, Parigi, Reykjavik e Chicago –

I progetti di rigenerazione per i siti milanesi verranno annunciati questo pomeriggio a Oslo insieme a quelli di altre città del mondo partecipanti al bando. A Madrid Reinventing cities porterà ad esempio l’intervento “Tercer sonido” che ricollegherà le aree residenziali e industriali del quartiere Villaverde con residenze per studenti, una music factory, e spazi verdi, mentre “Urban battery” sarà un centro di sviluppo di tecnologie energetiche all’avanguardia, che tratterà batterie biodegradabili per la mobilità elettrica e applicazioni per dispositivi intelligenti e sarà dotato un impianto fotovoltaico socialmente co-gestito. A Parigi “Mikno” sarà un nuovo quartiere, realizzato con materiali riciclati e alimentato per il 50% da energia rinnovabile, con alloggi per studenti, abitazioni residenziali, uffici e negozi locali, e un Garage bleu, incubatore incentrato sulla mobilità del futuro, mentre “Odyssee Pleeyel” riconvertirà l’edificio industriale Hall de décuvage Pleyel a St.Denis, ospitando laboratori per giovani, startup e ONG che operano nel campo dello studio sui cambiamenti climatici. A Reykjavik con “Lifandi landslag” si realizzerà il più grande edificio in legno d’Islanda, con il 75% dedicato al verde, mentre “Fabric” integrerà gli spazi di coabitazione e co-working in un hub a basso consumo energetico costruito con legno e lana di roccia prodotta localmente. Interessante anche il progetto “Garfield green” di Chicago, che nel quartiere periferico di East Garfield park porterà un nuovo centro residenziale a emissioni zero con servizi sanitari e spazi verdi in grado di generare il 100% del suo fabbisogno energetico attraverso le acque piovane.

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