BOLOGNA | “Il People mover non parta senza barriere acustiche”

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Ad affermarlo è stato il consigliere Igor Taruffi (Si), intervenuto oggi al question time dell’Assemblea legislativa della regione Emilia Romagna.

“Sempre perplessi sull’utilità finale dell’opera” e dunque pronti all’altolà sul People Mover- il trenino di collegamento stazione-aeroporto a Bologna- se non saranno realizzate “barriere acustiche prima di autorizzare la messa in esercizio” dell’opera. E’ emerso nei collaudi- ha spiegato il consigliere di maggioranza- che i livelli acustici dell’infrastruttura non sono quelli inizialmente previsti. La valutazione acustica non è stata effettuata sui condomini”, e in via Bertalia, Carracci, Zanardi, Terracini si è costituito un comitato di cittadini che il 5 febbraio scorso ha ricevuto una lettera del Comune di Bologna dove si ammette- sottolinea Taruffi- che “il rumore è rilevato sulla base di ‘simulazioni teoriche’” oggetto di “prescrizioni tuttora in essere”.

Per la giunta ha risposto l’assessore ai Trasporti Raffaele Donini precisando di far parte del collegio di vigilanza di cui è responsabile Palazzo D’Accursio. Le simulazioni teoriche sono legate al “sistema innovativo, ma le prescrizioni della valutazione d’impatto ambientale sono a tutt’oggi in essere”. A collaudo verrà fatto un “riscontro reale”, dopo il quale saranno approntate le barriere acustiche “necessarie”. In ogni caso, ha reso noto Donini, il Comune di Bologna ha attivato Ausl e Arpae, per posizionare nuovi ricettori acustici in luoghi “da individuarsi in zona Lazzaretto”. Altre tre centraline saranno sistemate in edifici esistenti, “prospicienti l’infrastruttura per avere un monitoraggio reale”.

Guardinga la controreplica di Taruffi:

“Segnalo che in quell’area i residenti hanno dovuto già affrontare il problema delle rotte aeree, perché lì c’è l’aeroporto. L’impatto giornaliero del people mover andrà dalle 5 del mattino a mezzanotte, e sarà difficilmente tollerabile in assenza di barriere. E’ sorprendente che tutto venga fatto ex post e non prima. Soluzioni preventive sarebbero servite. Le misure nei condomini andavano fatte prima, questo resta un punto oscuro della vicenda”.

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