REGIONE UMBRIA | Assegnati 30 milioni per piano infrastrutture

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La bretella di collegamento fra lo stabilimento TK Ast di Terni con lo svincolo della Terni-Rieti, il completamento della complanare di Orvieto, interventi di miglioramento della sicurezza della Ferrovia centrale umbra, per i percorsi pedonali e ciclabili e sistemi di accesso ai centri storici, per la rigenerazione urbana: sono queste le opere che verranno realizzate con i circa 30 milioni di euro, a valere sulla programmazione del Fondo per lo sviluppo e la coesione (Fsc 2014-2020), assegnati definitivamente alla Regione Umbria.
“È il coronamento del confronto e del lavoro che nei mesi la Regione Umbria ha portato avanti con il Governo Gentiloni e che giunge ora a compimento con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale della delibera del Cipe che approva l’Addendum al Piano operativo infrastrutture e che ci permette di entrare nella fase operativa”.
Lo ha sottolineato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che ha illustrato nel dettaglio gli interventi che verranno finanziati, insieme all’assessore regionale alle infrastrutture, Giuseppe Chianella, nel corso dio una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il presidente di ANCI Umbria, Francesco De Rebotti, il commissario straordinario del Comune di Terni, Antonino Cufalo, il sindaco di Orvieto, Giuseppe Germani, e l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Orvieto, Floriano Custolino. Presenti, inoltre il direttore regionale alla Programmazione, Lucio Caporizzi, e Cristiana Corritoro, del Servizio regionale Programmazione negoziata.
“Particolarmente importante – ha detto la presidente Marini, che ha colto l’occasione anche per ringraziare il commissario del Comune di Terni Cufalo per il lavoro svolto in questi mesi – è la realizzazione della bretella stradale tra le acciaierie di Terni e la Terni-Rieti, infrastruttura inserita anche nell’accordo sull’Ast siglato al Mise, per la quale vengono messi a disposizione del Comune 2,5 milioni di euro. Altro intervento stradale strategico è il completamento della complanare di Orvieto: il primo tratto, sul quale abbiamo investito 14 milioni di euro, è stato aperto dal novembre scorso e ora, con 8 milioni di euro, verrà realizzato anche il secondo stralcio dell’opera”.
Sono 5 i milioni di euro “che ci consentiranno di completare il piano di investimenti sulla Ferrovia Centrale Umbra, in particolare per il miglioramento della sicurezza. Assegneremo 7 milioni di euro per la realizzazione o completamento di percorsi pedonali e ciclabili, sistemi di mobilità alternativa per l’accesso ai centri storici. Infine proseguiremo nel sostegno agli investimenti per opere pubbliche di rigenerazione urbana, con circa 6,9 milioni di euro”.
“Si tratta di una programmazione molto rilevante  – ha proseguito la presidente Marini – Sono stati così tutti accolti gli interventi di rilevanza strategica regionale, sia per quanto concerne le infrastrutture finalizzate alla sicurezza sia per quelle destinate alla valorizzazione dei territori, sotto il profilo dell’accessibilità e della attrattività turistica, che la Regione Umbria aveva posto lo scorso dicembre 2017 ai fini dell’inserimento nel Piano operativo Infrastrutture del Fondo per lo sviluppo e coesione 2014-2020”.
“Una risposta importante alle necessità della nostra regione, per le comunità che da tempo aspettavano la realizzazione di opere strategiche come la complanare di Orvieto e la bretella stradale di Terni, per tutti i nostri cittadini” ha evidenziato l’assessore regionale Giuseppe Chianella che, dopo aver valutato positivamente le ricadute per gli umbri che deriveranno dal via libera alla Regione Lazio per il finanziamento del collegamento Terni_Civitavecchia, si è soffermato sulla Ferrovia Centrale Umbra. “I 5 milioni di euro dell’Addendum si aggiungono ai cospicui finanziamenti nazionali intercettati grazie a un lavoro quotidiano da parte della Giunta regionale. Grande rilevanza assume anche il recente decreto che riconosce la tratta sud della ferrovia, la Ponte San Giovanni-Terni, quale struttura di interesse nazionale, che significa la possibilità di attingere alle risorse gestite da Rete ferroviaria italiana”.

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