Genova corre sulla nuova “Via della Seta” tra Cina e Mediterraneo

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Genova si candida a ricoprire, grazie al suo porto, un ruolo strategico di primo piano nella nuova Via della Seta del XXI secolo. 

Il progetto “Belt & Road”, lanciato dalla Repubblica Popolare Cinese, è una grande opportunità per il capoluogo ligure, che intende cogliere i vantaggi rappresentati da questo disegno destinato a cambiare le dinamiche non soltanto del commercio mondiale, ma anche del panorama geopolitico.

Di questo cambiamento epocale si è discusso oggi, mercoledì 24 gennaio, a Palazzo Ducale di Genova (Salone del Maggior Consiglio), nel corso di un convegno dal titolo “The new silk road for Italy”, organizzato dal Comune di Genova, in collaborazione con il RINABaker McKenzieEasternational Connecting, la Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro e Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura. 

Presenti – tra gli altri – il Sindaco di Genova, Marco Bucci, il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti e il presidente Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini.

Sono quasi 60 i paesi coinvolti e 900 progetti di nuove infrastrutture, per quasi 1.000 miliardi di investimenti. La nuova  Via della Seta è lo specchio della potenza economica della Repubblica Popolare Cinese, destinata a cambiare lo scenario geopolitico del mondo. Nel 2017 il Pil cinese è cresciuto del 6,9% arrivando a 13.000 miliardi di dollari, mentre il volume complessivo di import/export è stato pari a 4.280 miliardi di dollari, di cui 2.360 miliardi in export e 1.920 miliardi in import”.

“Genova può ambire a diventare l’entrata di eccellenza delle merci in Europa quando queste vengono dall’Asia – ha detto il sindaco di Genova Marco Bucci –. La strada di mare può iniziare o terminare nella nostra città, abbiamo una situazione ideale per centrare questo risultato e stiamo lavorando per centrare l’obiettivo. Dobbiamo aprirci alle comunicazioni, al business, all’essere ospitali. Dobbiamo essere pronti a leggere il business del domani non fermandoci all’oggi: abbiamo un vantaggio consistente rispetto ai porti del nord Atlantico, cerchiamo di non perderlo”.

Il progetto “Belt & Road” che valorizza le rotte per gli scali italiani e il porto di Genova, in particolare per la sua posizione centrale nel Mediterraneo, risulta essere strategico anche per confermare e rilanciare, attraverso contatti permanenti e frequenti tra i due paesi, le relazioni tra l’Italia e la Cina, per lo scambio di servizi finanziari, tecnologie, informazioni e persone.

“C’è un flusso degli uomini ha concluso il sindaco Bucci c’è il flusso delle conoscenze e dei capitali. Insieme costruiscono valore. E’ il famoso effetto sinergico, dove uno+uno può fare 2 e mezzo”.

“Il sistema portuale della Liguria – ha sottolineato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – è il primo in Italia e strategico per il paese. La nostra crescita dipende anche e soprattutto dalla nostra capacità di essere competitivi e sapere leggere il futuro. È quindi evidente che Genova e la Liguria avranno un ruolo chiave per lo sviluppo di questo progetto internazionale che rivoluzionerà i traffici e i contatti tra Europa e Asia.”

“La Belt&Road initiative  dichiara Ugo Salerno, amministratore delegato del RINA rappresenta un’opportunità irrinunciabile per il nostro paese e per Genova e porta con sé una forte spinta per la ripresa economica. Genova può dare molto come punto di snodo tra il Mediterraneo e l’Europa centrale, non solo per la posizione geografica favorevole, ma anche per l’impegno già in atto nel costruire nuove infrastrutture strategiche e implementare tecnologie che rafforzino e accrescano il traffico del porto più attrezzato d’Italia. Gli imprenditori italiani devono essere protagonisti di questa iniziativa che rappresenterà il più grande progetto infrastrutturale globale della storia moderna”.

“Lo scorso anno – ha ricordato Zhang Gang il Pil cinese è cresciuto del 6,9% arrivando a 13.000 miliardi di dollari, mentre il volume complessivo di import/export è stato pari a 4.280 miliardi di dollari, di cui 2.360 miliardi in export e 1.920 miliardi in import. Nei primi 10 mesi del 2017 gli scambi commerciali Italia-Cina hanno raggiunto il miliardo di dollari, con una crescita del 24% rispetto all’anno precedente. Gli interscambi cinesi con i 60 Paesi coinvolti dalla nuova Via della Seta – ha concluso Gang – nel 2017 hanno raggiunto i 780 miliardi di dollari, e in quegli stessi paesi la Cina ha già investito 50 miliardi in nuove opere, tramite cui verranno creati 180.000 posti di lavoro”. 

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