Il Corridoio del Brennero per Connettere l’Italia

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“Con la realizzazione del corridoio intermodale del Brennero stiamo costruendo il futuro. Ci sono 19,1 miliardi, di cui 14 già disponibili, di investimenti per ferrovie, strade e porti nell’area nazionale di interesse. Dalla galleria di base alle interconnessioni agli interventi sui porti dell’Adriatico Brennero. Grandi opere e piccole opere per connettere l’Italia e far emergere il ruolo centrale per gli scambi da e per l’Europa”.

A dirlo è il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio nel corso del convegnoIl corridoio del Brennero per Connettere l’Italia” che si è svolto oggi a Trento, Palazzo della Provincia, Sala Depero. Presenti il presidente della Provincia Autonoma di Trento, Ugo Rossi, il sindaco di Trento Alessandro Andreatta, il commissario Ezio Facchin, Ennio Cascetta, Amministratore Unico Ram Logistica, Infrastrutture e Trasporti S.p.a e l’amministratore delegato di Rfi Maurizio Gentile, con la moderazione di Paolo Collini, rettore dell’Università di Trento.

“Il grande progetto europeo del corridoio del Brennero a cui sono stati assegnati circa 7,4 miliardi – ha proseguito Delrio – rappresenta una opportunità per lo sviluppo economico del territorio di Trento e per l’intera penisola. Valichi e alta velocità sono parte della strategia di rilancio sostenibile del Paese. L’impegno per i tre tunnel del Brennero, del Fréjus e del Terzo Valico ammonta a circa 20 miliardi”.

Il ministro ha ricordato che “oggi tutti i Paesi stanno investendo nelle connessioni.  La Cina sta combattendo la terza guerra mondiale investendo sulle infrastrutture e oggi noi dobbiamo investire in primo luogo per la connessione con l’Europa”.

“Molti porti italiani – ha continuato -sono ansiosi di partecipare ad un progetto affascinante, la nuova Via della seta. Ma la vera ricchezza dell’Italia è l’import-export con l’Europa, visto che il valore delle nostre esportazioni verso l’ Europa è del 42,9% contro il 2,5% verso la Cina”.

Il corridoio del Brennero è oggi il più trafficato in ambito transalpino  con quasi 47 milioni di tonnellate di merce in transito sui 160 dell’arco transalpino e 2,2 milioni di mezzi pesanti all’anno. Da qui la necessità di investire per sistema integrato e intermodale di trasporti che tra strade, ferrovie, porti e interporti, treni merci europei e alta velocità di rete.

Il Ministro Delrio ha ribadito che non c’è sviluppo economico e sociale senza connessioni. “E’ in atto una rivoluzione, come dal cavallo a ferrovia. Un grande cambiamento che va nella direzione di un nuovo modello di trasporto più sostenibile in senso sociale, ossia garantire una mobilità accessibile a tutti, ridurre al minimo l’impatto ambientale e favorire una maggiore  apertura al mercato. Le aziende del futuro sceglieranno infatti di fare affari sulla base dell’accessibilità alla mobilità sostenibile”.

L’obiettivo è realizzare quindi un sistema di mobilità che sostenga il progresso economico europeo, rafforzando la competitività dei territori, con servizi di elevato livello qualitativo e garantendo allo stesso tempo un uso più efficace delle risorse.

Per Delrio non ci sono dubbi: “Dopo 150 anni stiamo investendo per rimettere mano ai tre valichi e far viaggiare il treno europeo.  L’Alta velocità per questi territori avrà un effetto straordinario  e migliorerà non solo le economie ma anche la relazione tra le città e i territori stessi”.

Continua quindi l’investimento sull’Alta velocità per collegare tutto il Paese, e far viaggiare persone e merci.

“Ci sono già 33 miliardi di euro impegnati per la rete ferroviaria in questa legislatura. L’Alta velocità oltre a favorire la mobilità indotta che si traduce in 10 milioni di passeggeri in più contribuisce a cambiare le relazioni tra le città. Come accaduto per Milano e Torino”.

Collegata alle opere in corso per il corridoio del Brennero in Trentino e a livello nazionale con l’Alta Velocità di Rete nazionale, si sta lavorando, come hanno spiegato Cascetta e Gentile, la riduzione  dei tempi di percorrenza: “Roma-Trento in 3 ore, e non più di 4 ore per qualsiasi destinazione da Roma”.

Il convegno è stato l’occasione per firmare un protocollo d’intesa fra Rfi-Rete ferroviaria italiana e Interbrennero spa, finalizzato a trasferire quote crescenti di traffico merci dall’autostrada alla ferrovia.

Il documento è stato sottoscritto dal presidente di Interbrennero, Paolo Duiella, e dall’amministratore delegato e direttore generale di Rete Ferroviaria Italiana, Maurizio Gentile, alla presenza del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio e del presidente della Provincia Autonoma di Trento, Ugo Rossi.

I due nuovi binari saranno elettrificati e di una lunghezza complessiva di 750 m, con la possibilità di disalimentare la trazione elettrica durante le operazioni di carico e scarico dei camion a bordo dei treni merci. Saranno inoltre previsti dispositivi per la manovra dei locomotori e della carrozza passeggeri dedicata al trasporto degli autisti, grazie ad un binario di circolazione.

Gli interventi previsti mirano a incentivare l’utilizzo di sistemi intermodali di trasporto delle merci, per migliorare i collegamenti con l’Europa anche in vista della futura apertura della Galleria di Base del Brennero, con ampi benefici per la sostenibilità ambientale del trasporto.

I contenuti del Protocollo rientrano nella cosiddetta “cura del ferro” avviata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in linea con gli obiettivi fissati dal Libro Bianco dei Trasporti dell’Unione Europea: trasferire il 30% del trasporto merci su ferro entro il 2030 e il 50% entro il 2050.

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