5 milioni di auto senza assicurazione

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Continua a salire il numero di mezzi che non sono coperti da assicurazione e che nonostante ciò circolano per le strade italiane.


Nel 2012 erano 3.,1 milioni, nel 2014 erano ben 3,9 milioni, quest’anno sono schizzate a 5 milioni circa: sono le auto (e le moto) senza assicurazione che si trovano in Italia. Ben il 13% di tutto il parco circolante. Quindi, se avete la sfortuna di finire coinvolti in un incidente avete il 13% di possibilità che l’altro soggetto non sia coperto. Peraltro con picchi in certe aree da far venire i brividi: a Napoli e dintorni si decolla fino al 25%! Un mezzo su quattro che circola per la strada non è assicurato! Questo è il quadro inquietante che viene fuori dall’analisi fatta dall’Asaps, l’Associazione Amici Polizia Stradale, che senza mezzi termini parla di “progressione inquietante” e di “trend consolidato”.

Ma com’è possibile che ci sia un numero così elevato di illegali? Come si spiega un trend negativo così imponente (+ 1.100.000 senza RC auto in soli tre anni)?

Ovviamente nei ben 51,4 milioni di veicoli registrati in Italia (che lo ripetiamo detiene il record europeo di numero di auto pro capite) sono compresi anche mezzi relegati nei garage per i motivi più vari, ma si tratta comunque di un numero esiguo rispetto alla massa dei 5 milioni. Asaps prova a dare un elenco dei motivi di questa situazione:

  1. L’abrogazione del reato di falsità in scrittura privata (articolo 485 del codice penale) per cui “la previsione di sanzioni solo amministrative finisce con l’essere un deterrente non abbastanza efficace, anche perché chi salda in tempo ha diritto anche a degli ‘sconti sulla multa, che pure è salata”
  2. L’abolizione della documentazione assicurativa. In pratica, la cosiddetta dematerializzazione, cioè “la caduta dell’obbligo di esporre sul parabrezza il vecchio tagliando giallo può spingere molti a insistere nell’evasione, nella speranza di non incappare in uno dei controlli attraverso la lettura elettronica della targa”.
  3. il perpetuare ormai da 10 anni della crisi economica da cui non si vede ancora un’uscita in Italia, che ha impoverito molte famiglie e individui. Certo Asaps sottolinea anche che “non stupisce che tra le auto senza assicurazione ce ne siano molte di grossa cilindrata, comprate magari anni addietro in tempi di vacche meno magre” (e qui potremmo chiederci: ma vendere l’auto grossa per comprarne una più piccola?)
  • Noi di Mobilita vorremmo aggiungere un punto: la mancanza di alternative. In quasi la totalità del Paese i trasporti pubblici sono così inefficienti e limitati che diventa veramente difficile riuscire a rinunciare all’auto, volenti o nolenti, per ammortizzarne il costo. Quando si è costretti in una famiglia ad avere un auto a testa perché non ci sono alternative per spostarsi il costo economico di auto e annessi diventa veramente proibitivo, specialmente in un periodo di vacche magre

Comunque sia il quadro che emerge è “decisamente sconfortante”, di “illegalità diffusa”. Asaps conclude: “servirebbero il prima possibile norme nuove, più efficaci, per arginare un fenomeno che tra l’altro ha la sua incidenza anche su quello, gravissimo, della pirateria stradale. Perché dai nostri report periodici emerge che sulla decisione di fuggire dopo aver provocato un incidente hanno un rilievo consistente la paura di perdere punti della patente o lo stesso titolo di guida ma anche la consapevolezza di viaggiare senza assicurazione o, accade anche questo, con l’assicurazione falsa”

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