Tasse al comune non pagate? Adesso a Milano puoi saldare il debito, lavorando!

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In tempi di crisi apprendiamo delle evoluzioni interessanti nel rapporto tra pubblico e privato. E’ il caso di Milano.

Con il Baratto Amministrativo si inaugura di fatto una nuova possibilità di pagare, o meglio saldare, i propri debiti con il comune. Come? offrendo servizi, prestando la propria manodopera. Questa volta non è più una diceria, ma diviene regolamento.

A Milano attraverso lavori socialmente utili si potranno estinguere i debiti con l’amministrazione comunale. Basta avere un Isee non superiore ai 21mila euro e aver voglia di mettersi a disposizione della comunità svolgendo attività come abbellire un asilo, curare un giardino o tinteggiare un edificio. Si tratta di una sperimentazione che varrà la pena seguire per verificarne l’esito e le future riproposizioni. Ad ogni ora di lavoro vengono riconosciuti 10 euro di bonus.

Dicevamo, esiste un regolamento per accedere a questa agevolazione. Da “Milano Repubblica” riportiamo:

Chi può fare domanda. Tra i requisiti per fare domanda c’è l’Isee che non deve essere superiore ai 21mila euro. Possono accedere i cittadini residenti a Milano, anche stranieri purché abbiano un permesso di soggiorno valido, che si trovano in condizione di morosità incolpevole e che desiderano estinguere i debiti verso l’amministrazione. Chi presenta domanda dovrà dimostrare che l’impossibilità di pagare è legata alla perdita o alla riduzione del reddito della famiglia a causa di licenziamento, cassa integrazione, problemi di salute.

Che debiti si possono estinguere. Ci sono 60 giorni di tempo per fare domanda. Il baratto si può utilizzare per estinguere debiti maturati fino al 2013 e per un valore minimo di 1.500 euro, riferiti ad esempio a tributi comunali (Ici, Imu, Tarsu, Tares, Tari), violazioni del codice stradale o corrispettivi e tariffe per la fornitura di beni e la prestazione di servizi, canoni e proventi per l’uso di beni comunali.

Un progetto pilota che ha caratteristiche interessanti, mirate più alla comprensione che alla repressione. Sarà utile verificare se a livello di bilancio comunale questa iniziativa impatterà positivamente o meno, di fatto è una possibilità in più per i cittadini per risolvere posizioni di morosità accumulata. E a giovarne potrebbe essere il decoro della città.

E le altre città italiane coglieranno al balzo questa possibilità?

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